Dai rubinetti di casa continua a scorrere acqua non potabile e con variazioni anomale del colore e un folto gruppo di cittadini di Vibo Marina, utenti del servizio idrico integrato comunale vibonese, atteso che la politica, a loro dire, non riesce ad andare oltre gli sterili proclami, mettono nero su bianco il loro malumore indirizzando al sindaco Enzo Romeo una lettera sottoscritta da 150 firmatari per sollecitare la convocazione di un consiglio comunale aperto e affrontare il delicato problema a viso aperto.
550 segnalazioni
550 segnalazioni
Allegano alla stessa una serie di documenti e, soprattutto, un elenco di 550 persone che avrebbero segnalato la scarsa potabilità dell’acqua domestica sollecitando uno stop alle bollette, la costruzione di nuovi pozzi e il riconoscimento ufficiale dello stato di non potabilità. Si rivolgono, in sostanza, al “Nonno Sindaco” – così Enzo Romeo pare abbia detto ai bambini di voler essere chiamato durante una recente visita in una scuola vibonese – per denunciare quell’ “ipocrisia istituzionale” che sino ad oggi avrebbe impedito agli amministratori di ogni colore e di ogni partito di andare oltre il semplice ammettere che l’acqua dei rubinetti non è potabile magari certificando con atti ufficiali un dato che è sotto gli occhi di tutti.
Atteggiamento omertoso
Un atteggiamento dal sapore omertoso che, sempre a parere dei cittadini rivoltisi al sindaco Romeo, “svaluta fortemente chi vuole rappresentare la cittadinanza agli occhi degli elettori” e, nello stesso tempo, non consente di inoltrare agli uffici competenti la richiesta dei finanziamenti necessari per risolvere il problema. Infatti “per la burocrazia – sostengono i cittadini – ciò che non appare su carta intestata, timbrata con bollo tondo, non esiste e non bastano ai ministeri competenti le dichiarazioni e i consigli di non bere l’acqua dei rubinetti se espressi solo a voce o nei programmi elettorali degli amministratori presenti e passati”. Da qui l’invito a convocare il consiglio comunale aperto nel rispetto dell’impegno che lo stesso primo cittadino vibonese avrebbe preso nel corso di un incontro tenutosi lo scorso 22 ottobre.
Nas e magistratura
Secondo i cittadini delle marinate la rete idrica fa…acqua da tutte le parti perché vecchia e deteriorata. Farebbe, infatti, disperdere il 65% dell’acqua erogata con ulteriore peggioramento della qualità dell’acqua fornita da Sorical. Acqua che, per i cittadini di Vibo Marina, già in partenza sarebbe difficile definire potabile anche perché “i Nas – sostengono nel loro documento – hanno da tempo rilevato che il lago Alaco non è mai stato caratterizzato”. Non basta. “La magistratura – proseguono – ha pure posto sotto sequestro non solo le strutture acquedottistiche che riforniscono Vibo Valentia, ma pure le fognature cittadine, rilevando che le stesse da decenni scaricano liquami nel suolo e nei torrenti, evidenziando, per giunta, presenza di pericolosissimi inquinanti tra cui metalli pesanti e molteplici sostanze cancerogene”.
Patata bollente
E non finisce tutto qui perché “in molti punti – concludono i firmatari della lettera al “Nonno Sindaco” – fognatura e acquedotto condividono percorso e tombini per cui le legittime preoccupazioni aumentano”. Insomma, una bella patata bollente che finisce sul tavolo del sindaco Romeo e che lo stesso dovrà cercare di pelare senza scottarsi.