Già appaltati (per 80 mila euro, parte dei fondi inviati dal Ministero per i Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose), partiranno a breve i lavori sulla strada comunale “Nazza – Cavorà”, importante e strategica arteria che da Acquaro (in particolare dalla frazione Limpidi) conduce a numerosi appezzamenti agricoli, prevalentemente orti e uliveti.
La strada, di circa 6 chilometri, a oggi, e da oltre 10 anni, risulta pressoché impraticabile, per via del dissesto del piano viario e delle numerose voragini lungo tutto il percorso, dovute alle cunette di scolo intasate e alla mancata raccolta delle acque piovane, che ha determinato, altresì, il riversamento sulla carreggiata di un ruscelletto, completando il dissesto.
La strada, di circa 6 chilometri, a oggi, e da oltre 10 anni, risulta pressoché impraticabile, per via del dissesto del piano viario e delle numerose voragini lungo tutto il percorso, dovute alle cunette di scolo intasate e alla mancata raccolta delle acque piovane, che ha determinato, altresì, il riversamento sulla carreggiata di un ruscelletto, completando il dissesto.
Continuo deteriorarsi
L’ultimo intervento serio che si ricordi risale alla prima metà degli anni ’90. Da allora, un continuo deteriorarsi della situazione, al punto che molti proprietari si sono visti costretti ad abbandonare i terreni, irraggiungibili a meno di avere un mezzo agricolo o un fuoristrada. La strada, come detto, parte dall’abitato di Limpidi e, dopo 6 chilometri, si congiunge con un’altra interpoderale (denominata “Carrà”) che conduce ad Acquaro, anch’essa strategica per gli appezzamenti agricoli e anch’essa in stato di precario degrado.
Ma questa è un’altra (triste) storia. Tornando alla “Nazza – Cavorà”, l’insostenibile abbandono è stato preso qualche mese addietro di punta da uno dei proprietari, Saverio Carrà, e da pochi altri, i quali, dopo aver scomodato il Comune, non ricevendo inizialmente risposte concrete, si sono rivolti addirittura all’UTG di Vibo, lottando pacificamente e ottenendo lo stanziamento dei fondi e il prossimo avvio dei lavori necessari (si spera prima dell’inizio della campagna olearia, a ottobre).
Recupero di un’agricoltura superstite
Un risultato per il quale Carrà e gli altri rivolgono un ringraziamento e fanno un plauso al commissario Umberto Campini e al resto della terna straordinaria, all’Ufficio tecnico comunale, nella persona del suo responsabile, e ai pochi cittadini/proprietari che si sono spesi in questa giusta causa, che va a recuperare quel poco di agricoltura superstite, un tempo fonte principale di sostentamento delle famiglie e oggi tornata in auge, per i pochi “eroi” che ancora la praticano, con la riscoperta della qualità e della genuinità dei prodotti della terra germinati con il concime del proprio sudore, che rende tutto più buono.