Al via un progetto nelle scuole per bloccare sul nascere le dipendenze

Partirà dal Convitto di Vibo Valentia e coinvolgerà studenti e famiglie

Liberarsi dalle dipendenze richiede un processo lungo e impegnativo. Le sostanze che pongono giovani e adulti in stato di schiavitù finiscono per diventare necessarie all’organismo, fisiologicamente indispensabili per simulare qualche fugace parvenza di normalità. Vincere equivale a intervenire un attimo prima, in quell’istante in cui un comportamento reiterato rischia di trasformarsi pericolosamente in qualcosa di irrimediabile.

Sul tema delle addiction, dipendenze comportamentali senza abuso di sostanze, si concentra il progetto biennale ‘Egregiamente’ presentato lo scorso 8 maggio al Convitto Nazionale Gaetano Filangieri. Si tratta di un “supporto educativo e formativo in favore delle famiglie e del personale scolastico” finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche antidroga – .

Sul tema delle addiction, dipendenze comportamentali senza abuso di sostanze, si concentra il progetto biennale ‘Egregiamente’ presentato lo scorso 8 maggio al Convitto Nazionale Gaetano Filangieri. Si tratta di un “supporto educativo e formativo in favore delle famiglie e del personale scolastico” finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche antidroga – .

Lo psichiatra e psicoanalista Vincenzo Maria Romeo, docente di Psicologia generale all’Università di Palermo, e la psicologa e psicoanalista Antonella Rotella, docente di Psicologia della disabilità all’Università di Palermo, ne hanno parlato a insegnanti e studenti afferenti alla scuola secondaria di primo grado, rappresentando l’associazione miletese Gruppo Maranathà.

Vi sono condotte che ci provocano piacere e fatichiamo a non compiere? Ecco un potenziale rischio. L’obiettivo primo dell’iniziativa è costituire un gruppo di professoresse e professori istruiti a riconoscere i segnali precoci in classe, individuati i quali sarà opportuno adoperarsi per attivare strategie di contrasto. Dopo la somministrazione di questionari per rilevare i bisogni delle e dei ragazzi, si selezioneranno inoltre alcune famiglie pilota per rendere edotti anche i genitori. Alla costante collaborazione fra le due principali agenzie educative, si affiancherà infine la prosecuzione del progetto con il coinvolgimento di ulteriori istituti vibonesi, attivando un circolo virtuoso degno di un vero e proprio progetto sociale.

Durante il dibattito in aula sono emersi risultati agghiaccianti: per un verso, quasi la totalità delle e degli studenti ha indicato di non riuscire a fare a meno delle abbuffate compulsive e dei dispositivi digitali, nelle loro mani oramai sempre più presto e sempre per più tempo; per un altro verso, il corpo docente ha già cognizione di svariati sintomi, in primis stati d’ansia, tic agli occhi, attrazione continua per il cellulare e stanchezza mattutina.

Fino agli anni Novanta tali difficoltà nella gestione personale non esistevano, era assente il contesto utile alla loro insorgenza. Caratterizzano piuttosto l’odierna era post-digitale, permeata senza soluzione di continuità dal mondo virtuale, apparentemente più reale di quello vero. A non mancare è la percezione, che a volte si ha, di trovarsi in una condizione anomala e malsana; se ne vorrebbe uscire, ma in solitudine il successo tarderà a giungere.

La soluzione vincente sta nell’agire là dove si trovano le cause degli effetti visibili nelle classi: il nucleo familiare, soggetto a tanti tipi di fragilità. ‘Egregiamente’ darà vita a una “scuola per i genitori” e fonderà così un nuovo spazio condiviso di reciproco aiuto, sulla scia della tradizionale famiglia allargata.

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