“Una versione mistificante dei fatti e parole non veritiere”. Non usa mezzi termini l’Avv. Alessandro Caruso Frezza, procuratore speciale del Wwf – Sezione di Vibo Valentia e presidente facente funzioni di Italia Nostra Vibo Valentia, nel commentare il comunicato stampa diffuso dal Comune in merito all’abbattimento dei pini di piazza Salvemini avvenuto lo scorso 21 maggio.
“La frase conclusiva del comunicato – Facta, non verba (fatti, non parole), l’amministrazione comunale continua ad agire nel pieno rispetto delle normative e delle perizie tecniche, garantendo la sicurezza dei cittadini e la corretta gestione del bene pubblico. Il nostro operato è sempre guidato dalla responsabilità e dalla trasparenza – è l’ennesima presa in giro per noi tutti semplici cittadini”, afferma l’avvocato.
Frezza entra nel merito della questione partendo da un punto che ritiene essenziale: la verità dei fatti. “È necessario ripristinare la verità – dice – pur non potendo più rimettere ‘in piedi’ gli alberi abbattuti, partendo proprio dalle parole ‘vere’ dette e scritte”.
Richiama innanzitutto il contenuto dell’atto con cui la dirigente comunale, ing. Lorena Callisti, il 5 dicembre 2024 ha affidato l’incarico al dott. Luca Rotiroti: “Affidare ad un operatore economico esterno in possesso dei requisiti necessari i servizi afferenti le indagini e gli accertamenti tecnici necessari per valutare la stabilità degli alberi di pino siti nell’area di Piazza Salvemini anche mediante indagine fitostatica con metodo VTA ‘Visual Tree Assessment’ ed indagine tramite metodologia SIM (pulling test) in osservanza a quanto indicato dal ‘Protocollo ISA sulla Valutazione di Stabilità degli Alberi’”.
E poi riporta fedelmente quanto scritto nella perizia redatta dal dott. Rotiroti il 18 febbraio 2025: “Il lavoro di cui in oggetto tratta di una Valutazione Visiva dell’Albero (VTA)”. Ancora Rotiroti aggiunge: “L’analisi non deve essere obbligatoriamente integrata da prove strumentali”.
Ma è proprio questo il punto contestato da Wwf e Italia Nostra. “Negli atti dinanzi al Tar – spiega l’avvocato – gli è stato contestato di non avere effettuato la prova strumentale di trazione statica con metodo SIM (pulling test), prescritta nel contratto di incarico”.
Frezza sottolinea inoltre un ulteriore aspetto tecnico: “Dall’elenco dei possessori delle certificazioni ETW e/o ETT, cioè le certificazioni che devono necessariamente aversi per procedere secondo il Protocollo ISA, in relazione al nominativo del dott. Rotiroti risulta: nulla”.
Non solo. Richiama le parole dell’avvocato Maristella Paolì, in rappresentanza del Comune, pronunciate in udienza il 19 marzo 2025 davanti al Tar: “Il Comune ha dato già incarico al dott. Logiudice di fare gli accertamenti strumentali pulling test e non abbatterà alcun albero prima”.
E fa riferimento anche all’ordinanza cautelare interlocutoria dello stesso Tar, emessa in quella data, che fissava l’udienza di merito per il prossimo 2 luglio: “Impregiudicati i più opportuni approfondimenti che si potranno avere in sede di delibazione del merito, non vi è motivo di dubitare, sulla base della documentazione resa in seguito alla costituzione del Comune, nonché delle rassicurazioni fornite in sede camerale dalla stessa Amministrazione, che l’eventuale abbattimento, nelle more, avverrà per motivi di stretta necessità legati alla sicurezza pubblica ed alla tutela della pubblica incolumità”.
Di fronte a queste parole, l’avvocato Frezza osserva: “Il Comune ha abbattuto gli alberi di piazza Salvemini senza avere fatto effettuare l’accertamento pulling test, cui era obbligato per contratto il dott. Rotiroti, senza avere indicato ‘i motivi di stretta necessità’ e, quindi, senza avere prestato osservanza all’ordinanza del Tar”.
Una condotta che, secondo il legale, ha tradito quanto disposto dal Tribunale Amministrativo: “Avendo scritto ‘l’eventuale abbattimento’, avendo fissato l’udienza del 2 luglio per ‘i più opportuni approfondimenti’ e avendo subordinato quell’eventuale abbattimento a ‘motivi di stretta necessità’, chiaramente non disse e non volle che il Comune li avrebbe potuti abbattere a suo piacimento, così come ha fatto il 21 maggio scorso, a colpi di ruspa”.
“La verità delle parole e dei fatti – conclude Frezza – è chiara. Si è assistito alla perpetrata e continuata mistificazione del Comune, il quale neanche dice che nel progetto Pnrr di piazza Salvemini nessuno albero dei 18 preesistenti era previsto che venisse abbattuto”.