Coinvolto anche l’ex segretario provinciale del Partito democratico di Reggio Calabria Sebastiano Romeo nell’inchiesta della Squadra Mobile di Napoli e della Guardia di Finanza del capoluogo partenopeo che oggi hanno portato all’esecuzione di undici misure cautelari nei confronti di politici, amministratori locali e imprenditori. Da quanto emerge nell’inchiesta, per aggiudicarsi, nel Rione Terra di Pozzuoli, la gestione di un grande complesso turistico-alberghiero, l’imprenditore di Pozzuoli, Salvatore Musella avrebbe corrisposto denaro e altre utilità, con cadenza periodica, Nicola Oddati, all’epoca dei fatti componente della Direzione Nazionale del Partito Democratico e attualmente dirigente della Regione Campania.
Grazie alla intermediazione di Oddati e al contatto privilegiato di Musella con il sindaco protempore di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia sarebbe quindi stata manipolata l’aggiudicazione della concessione del Rione Terra anticipando a Musella i requisiti di partecipazione alla gara. Non solo: secondo gli investigatori della Squadra Mobile e della Guardia di Finanza, sarebbe stata anche predisposta l’individuazione dei partner dell’imprenditore puteolano, la designazione dei componenti della commissione di valutazione delle proposte. Tutto però è stato sventato dalle dall’inchiesta che oggi ha portato il gip di Napoli a emettere undici misure cautelari.
Grazie alla intermediazione di Oddati e al contatto privilegiato di Musella con il sindaco protempore di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia sarebbe quindi stata manipolata l’aggiudicazione della concessione del Rione Terra anticipando a Musella i requisiti di partecipazione alla gara. Non solo: secondo gli investigatori della Squadra Mobile e della Guardia di Finanza, sarebbe stata anche predisposta l’individuazione dei partner dell’imprenditore puteolano, la designazione dei componenti della commissione di valutazione delle proposte. Tutto però è stato sventato dalle dall’inchiesta che oggi ha portato il gip di Napoli a emettere undici misure cautelari.
Sempre secondo gli inquirenti Musella sarebbe stato aiutato dai suoi stretti collaboratori Salvatore Della Corte, Gianluca Flaminio e Antonio Carrabba), da un dipendente del Comune di Pozzuoli (Angelo Tortora), da Giorgio Palmucci presidente protempore di Enit, componente della Commissione valutatrice delle offerte per l’aggiudicazione della concessione, oltre che da Giovanni Bastianelli, all’epoca direttore esecutivo dell’Enit. Musella avrebbe anche beneficiato dell’intermediazione illecita di Oddati anche con Luciano Santoro (ex consigliere provinciale di Taranto) e con Sebastiano Romeo (ex segretario provinciale del Pd di Reggio Calabria) nell’ambito di appalti per la ristrutturazione, rispettivamente, di «Palazzo Carducci” a Taranto e del complesso scolastico «B. Chimirri» di Catanzaro