Calabresi nel Mondo e distrazione di fondi, ex dirigente regionale condannato definitivamente

Un anno e 9 mesi nei confronti di Giuseppe Bianco. L'inchiesta avviata per una presunta gestione clientelare della Fondazione

Divenuta definitiva la condanna nei confronti dell’ex dirigente regionale Giuseppe Bianco, accusato di peculato, nell’inchiesta istruita dal sostituto procuratore Graziella Viscomi sulla distrazione dei fondi comunitari all’interno della Fondazione “Calabresi nel mondo”, ex ente in house della Regione Calabria.

La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza della Corte di appello di Catanzaro a 1 anno e 9 mesi di reclusione, pena sospesa e non menzione della pena nel casellario giudiziario, con confisca del profitto pari a 60mila euro. Una condanna di poco inferiore rispetto ai due anni sentenziati in primo grado, con rito abbreviato, dal momento che è prescritto il reato di falso ideologico in atto pubblico. Nell’ambito della stessa inchiesta è ancora in corso il processo dibattimentale nei confronti dell’ex deputato Pino Galati, all’epoca dei fatti presidente della Fondazione “Calabresi nel Mondo” e della collaboratrice Mariangela Cairo.

La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza della Corte di appello di Catanzaro a 1 anno e 9 mesi di reclusione, pena sospesa e non menzione della pena nel casellario giudiziario, con confisca del profitto pari a 60mila euro. Una condanna di poco inferiore rispetto ai due anni sentenziati in primo grado, con rito abbreviato, dal momento che è prescritto il reato di falso ideologico in atto pubblico. Nell’ambito della stessa inchiesta è ancora in corso il processo dibattimentale nei confronti dell’ex deputato Pino Galati, all’epoca dei fatti presidente della Fondazione “Calabresi nel Mondo” e della collaboratrice Mariangela Cairo.

L’inchiesta ha fatto luce non solo su una presunta gestione clientelare delle assunzioni, finalizzata ad aumentare il bacino elettorale del politico lametino ma anche sulla violazione dello Statuto della fondazione nella parte in cui prevedeva la gratuità degli incarichi di presidente, con la corresponsione di emolumenti senza il vaglio della Giunta regionale. Un altro aspetto delle indagini ha riguardato poi il rapporto tra la fondazione “Calabresi nel mondo” e la Fondazione “I Sud del mondo”, di cui Galati ne è stato anche presidente. Secondo le ipotesi di accusa l’ex deputato, avendo in ragione del suo ufficio la disponibilità e il possesso delle somme destinate ai progetti commissionati dalla Regione e finanziati con fondi Por si sarebbe appropriato delle stesse stipulando un contratto di affitto per una sede a Roma a proprio esclusivo beneficio, dirottando le risorse alle finalità cui erano destinate.

Beneficiaria del contratto sarebbe stata Cairo, (segretaria generale I Sud nel mondo, oltre che collaboratrice della Fondazione Calabresi nel Mondo). Una condotta che avrebbe procurato alla Regione un danno di 9.979,60, pari al valore dei canoni corrisposti per l’affitto del locale.

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