Caos all’aeroporto di Lamezia Terme: voli dirottati, fumo in pista e passeggeri ostaggio dell’incertezza

Incendio a Caraffa (Catanzaro) blocca lo scalo calabrese: centinaia di viaggiatori dirottati su Brindisi senza informazioni, mentre i voli restano in attesa di atterrare sorvolando Lamezia

Quello che sta accadendo oggi all’aeroporto internazionale di Lamezia Terme ha del surreale. Non è un’emergenza imprevedibile: è l’ennesima fotografia di un sistema allo sbando. Nel tardo pomeriggio tre voli – da Milano Malpensa, Genova e Bruxelles – invece di atterrare a Lamezia sono stati dirottati su Brindisi. Allo scalo pugliese la situazione è degenerata: i passeggeri, scaricati senza spiegazioni, si sono rifiutati di essere trasferiti in pullman verso la Calabria. Intanto, il volo da Vienna previsto in serata non è nemmeno partito.

Incendio a Caraffa

Incendio a Caraffa

Sopra il cielo di Lamezia, altri due aerei – provenienti da Roma e da Malpensa – continuano a girare in attesa di un via libera per l’atterraggio. L’incendio che ha scatenato il caos è a Caraffa (alle porte di Catanzaro), a ridosso dello scalo: tre Canadair sono impegnati a spegnere le fiamme mentre fumo e scarsa visibilità impediscono le normali operazioni.

Scarse informazioni

In aeroporto la situazione informativa rasenta il grottesco: il box della Valentour non sa nulla, e l’unico punto informativo è presidiato da un solo addetto che, con cortesia e pazienza, cerca di rassicurare centinaia di persone mentre segue in tempo reale i voli che girano sopra la testa di tutti.

Ma dove sono i droni?

Domanda obbligata: dove sono i droni promessi dalla Regione Calabria e sbandierati come arma tecnologica contro gli incendi? Ancora nessuna traccia. Nel frattempo il caos regna sovrano tra Calabria e Puglia: Brindisi è diventata il parcheggio forzato di voli diretti in Calabria, mentre a Lamezia le informazioni arrivano col contagocce.

Da poco è partito un volo da Brindisi verso Lamezia per tentare di riportare almeno una parte dei passeggeri alla destinazione prevista. Ma lo scenario resta quello di un sistema aeroportuale e regionale che non regge nemmeno un imprevisto. Questa è la Calabria targata Occhiuto: tutto fumo, zero sostanza. L’unica certezza è la pazienza infinita dei viaggiatori che, ancora una volta, pagano il prezzo di un’organizzazione inesistente.

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