Cardioprotezione dall’alto: a Pizzo il drone salva-vita batte l’ambulanza in condizioni estreme (foto)

Durante il quinto test del progetto Seuam, un drone dotato di defibrillatore ha raggiunto il luogo simulato di un arresto cardiaco in meno della metà del tempo di un’ambulanza, nonostante il maltempo

Nuovo test di volo, oggi, il quinto, tenutosi a Pizzo Calabro, del progetto sperimentale di cardioprotezione aerea della comunità della SIS118, denominato Sanitary Emergency Urban Air Mobility (SEUAM).

Su scenario simulato di arresto cardiaco improvviso, si è configurata attivazione simultanea da parte della Centrale Operativa 118 (CO118) territorialmente competente, di ambulanza 118 e di drone dotato di defibrillatore semiautomatico.

Su scenario simulato di arresto cardiaco improvviso, si è configurata attivazione simultanea da parte della Centrale Operativa 118 (CO118) territorialmente competente, di ambulanza 118 e di drone dotato di defibrillatore semiautomatico.

I due mezzi di soccorso sono partiti nello stesso momento, in seguito ad attivazione simultanea, che si è virtualmente riprodotta quale effettuata dalla CO118, dalla strada provinciale per Sant’Onofrio, al civico 27, e sono stati inviati sulla scena dell’evento, sita presso il lungomare Cristoforo Colombo di Pizzo Calabro.

Il percorso, che ha interessato un tratto complessivo di 5.6 km, ha visto il drone con il defibrillatore, nonostante il meteo avverso, a causa di pioggia battente, e il forte vento, che si è registrato alla velocita’ di 60 km/ora, arrivare sul posto in 3 minuti e 20 secondi, mentre l’ambulanza in 6 minuti e 31 secondi.

“Rilevante è l’importanza strategica di questo test – dichiara Mario Balzanelli, Presidente Nazionale SIS118 – perché a riprova delle condizioni obiettive di grande realismo che hanno caratterizzato tutti i testi precedenti della sperimentazione, lo scenario ha dovuto confrontarsi “de visu” con condizioni meteorologiche proibitive, di vera e propria burrasca. Ebbene, nonostante queste avversità, della cui possibile, ed anche improvvisa, evenienza si deve necessariamente tener conto durante lo svolgimento dei vari test della sperimentazione, i quali servono a testare tutti parametri di fattibilità, permissivi ed ostativi, dei voli previsti per la cardioprotezione tempo dipendente della comunità in caso di arresto cardiaco improvviso, il drone ho trasportato il defibrillatore presso la presunta vittima dell’arresto cardiaco in metà del tempo rispetto all’ambulanza. Una scarica elettrica erogata, in queste condizioni, dopo soli tre minuti e mezzo rispetto al momento di insorgenza dell’arresto, garantisce almeno il 55% di possibilità in più di tornare a vivere pienamente, senza esiti neurologici invalidanti, una percentuale obiettivamente assai significativa, preziosissima. Basti pensare che ieri, quando nei test di prova – che vengono effettuati nella giornata precedente il test ufficiale di volo – le condizioni meteo erano ottimali, il drone ha portato il defibrillatore presso la presunta vittima in 2 minuti e 30 secondi, le possibilità di sopravvivenza, senza esiti neurologici, sarebbero state notevolmente maggiori, del 65-70% circa. Si tratta di una possibile svolta, davvero epocale, della strategia globale di contrasto tempo dipendente all’arresto cardiaco improvviso, e nuovi dati a supporto chiederemo al prossimo test di volo di SEUAM, previsto a Trani il 21 gennaio 2025. Ringrazio, sentitamente, la GEC Software e la DL Droni, per il supporto tecnico, il Sindaco di Pizzo Calabro, Sergio Pititto, il Presidente dell’Ordine del Medici di Vibo Valentia, Enzo Natale”. (ansa)

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