Il regolamento del cimitero di Pizzo è più inflessibile di un arbitro col Var se vogliamo declinare il tutto in una metafora calcistica: alle 12.00 in punto il cancello scatta, chiudendo fuori (o dentro) chi non ha fatto i conti con l’orologio. Ne sanno qualcosa otto visitatori – tra cui un anziano visibilmente scosso – che, sorpresi dall’automatismo, domenica scorsa hanno vissuto venti minuti da “reclusi”.
Una scenetta di Fantozzi
Una scenetta di Fantozzi
L’episodio, a metà tra una scenetta di Fantozzi e una puntata di “Chi l’ha visto?”, è stato reso ancora più surreale dalla totale assenza di un custode. Chi lavora o vive fuori approfitta della domenica per una visita ai cari defunti, ma il meccanismo non conosce pietà: 12.01 e… game over.
Cavaliere con l’armatura nera
I particolari, raccontati da Rosaria Marella su Gazzetta del Sud, evidenziano che alcuni sono riusciti a farsi largo verso il cimitero nuovo, altri sono stati “liberati” dal titolare di un’agenzia funebre – che, a conti fatti, si è trasformato in un moderno cavaliere dall’armatura nera.
Ora attenti ai ritardi
I malcapitati hanno avanzato proposte di buon senso: un pulsante interno per l’uscita autonoma, un avviso ben visibile sugli orari e magari qualche minuto di tolleranza. “Può capitare a chiunque – spiegano – soprattutto a un anziano senza cellulare. Bastano cinque minuti di ritardo per restare chiusi dentro”.
Dove il tempo è sacro
Per fortuna la disavventura si è conclusa solo con qualche spavento e una dose di ironia. Ma la prossima volta, tra una preghiera e un mazzo di fiori, forse meglio dare un’occhiata all’orologio: al cimitero di Pizzo il tempo… è letteralmente sacro.