Ciucci spiega la strategia della Stretto di Messina per prevenire le infiltrazioni mafiose

Il manager mette in primo piano il metodo seguito da Giovanni Falcone: occorre garantire l'intera tracciabilità dei flussi finanziari

In una intervista al settimanale Faglia Cristiana, Pietro Ciucci, amministratore delegato della Società Stretto di Messina, incaricata a costruire il Ponte indica le strategie che la società seguirà per <evitare ogni infiltrazione nella costruzione della grande opera ci rifacciamo al metodo di Giovanni Falcone, follow the money, segui i soldi. Garantiremo l’intera tracciabilità dei flussi finanziari. Adotteremo tutta una serie di controlli aggiuntivi e precauzioni, controlleremo le cave e i siti di deposito. Tutti i soggetti dovranno aprire conti correnti per ricevere i pagamenti>

Secondo Ciucci <Nel mondo ci sono almeno cinque grandi ponti a campata unica detti ‘Messina Style’ perché costruiti secondo il nostro progetto, che risale al 2003”  ha detto Ciucci. <Non sarebbe ora di costruire un Ponte ‘Messina Style’ anche a Messina“? Secondo il manager la prima pietra dovrebbe essere posta già nel gennaio 2025, <dopo le attività sul territorio: la bonifica dei siti, le ricerche di tipo archeologico, l’avvio dei cantieri. Il Ponte dovrebbe essere pronto per il 2032>.

Secondo Ciucci <Nel mondo ci sono almeno cinque grandi ponti a campata unica detti ‘Messina Style’ perché costruiti secondo il nostro progetto, che risale al 2003”  ha detto Ciucci. <Non sarebbe ora di costruire un Ponte ‘Messina Style’ anche a Messina“? Secondo il manager la prima pietra dovrebbe essere posta già nel gennaio 2025, <dopo le attività sul territorio: la bonifica dei siti, le ricerche di tipo archeologico, l’avvio dei cantieri. Il Ponte dovrebbe essere pronto per il 2032>.

Ciucci si rivolge poi agli ambientalisti, contrari al Ponte: <Quella delle associazioni ambientaliste non è una posizione di critica costruttiva, ma sostanzialmente ideologica. Il loro obiettivo è semplicemente quella di non consentire la realizzazione del Ponte, nonostante sia previsto anche dalle leggi del Parlamento. Li incontrerei volentieri, ma si sottraggono a un incontro diretto. Le loro obiezioni sono sempre le stesse, che l’opera non è prioritaria, che prima bisogna fare altre cose eccetera, come per altre grandi opere infrastrutturali come l’alta velocità. Poi però quando le opere si realizzano siamo tutti contenti: il Mose, i collegamenti Milano-Roma. È quello che chiamo pentitismo infrastrutturale>.

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