“Non posso nemmeno immaginare un’estate senza ombrelloni sulle nostre bellissime spiagge”. A parlare è Ernesto Alecci, consigliere regionale del Partito Democratico, dopo la sentenza con cui il Tar della Calabria ha annullato le proroghe alle concessioni demaniali marittime rilasciate dal Comune di Soverato. Una decisione che cade come un macigno proprio alle porte della stagione turistica e che rischia di trasformarsi in un colpo durissimo per l’economia locale.
Alecci ha inviato comunicazione formale al presidente della Regione Roberto Occhiuto e, nella giornata odierna, sarà a Roma per confrontarsi con i suoi referenti nazionali.
Ma non è solo l’esponente dem a sentirsi chiamato in causa. È il cittadino soveratese, il calabrese, che parla: “Non mi arrendo. Da soveratese e calabrese sento il dovere di reagire. Non possiamo accettare passivamente il rischio di vedere desertificate le nostre spiagge. Non ora, non così”.
Una vergogna trasversale
Alecci non cerca scorciatoie, né si rifugia nei formalismi. La sua denuncia è netta, senza colori di partito: “Quella delle concessioni demaniali è una vergogna politica trasversale che da anni tiene in ostaggio le regioni costiere. Non è responsabilità di questo o quel governo, ma di una classe politica incapace di affrontare il problema”.
Parole nette, ma pesate. Perché il punto, per Alecci, non è trovare un colpevole, ma agire. E in fretta. “La situazione di Soverato – avverte – potrebbe ripetersi a breve in altri comuni calabresi e italiani. Il tempo degli alibi è finito. Serve una soluzione chiara, concreta e soprattutto condivisa. Non è il momento delle casacche partitiche, ma della responsabilità istituzionale”.
Il caso Soverato
Soverato, Bandiera Blu per il nono anno consecutivo, rischia il paradosso: essere un’eccellenza turistica senza poter offrire servizi di base. Ombrelloni, lettini, chioschi, assistenza bagnanti: tutto bloccato da una sentenza che getta il settore in un “limbo giuridico e operativo”.
“Stiamo rischiando – sottolinea Alecci – la cancellazione di prenotazioni già effettuate, un danno d’immagine incalcolabile, e soprattutto la sopravvivenza economica di centinaia di famiglie. Imprenditori, dipendenti stagionali, giovani che ogni estate trovano un lavoro temporaneo: è a loro che dobbiamo pensare”.
Una Calabria guida, non coda
La proposta del consigliere dem è chiara: “La Calabria ha il dovere di farsi guida nazionale su questo tema. Con i suoi chilometri di costa, con il numero di concessioni in gioco, dobbiamo essere noi i primi a pretendere e proporre una soluzione strutturale”. A Roma, Alecci proverà a spingere proprio in questa direzione: “Non cerco scorciatoie. Voglio capire se c’è un margine normativo, una strada concreta, che consenta alle imprese di lavorare e ai cittadini di vivere un’estate dignitosa”.
Nel frattempo, un plauso arriva anche al sindaco Daniele Vacca, “che sta facendo tutto il possibile, come sempre, in maniera coraggiosa”, dice Alecci. Ma il rischio è che anche il massimo impegno degli amministratori locali resti vano se non arriva una risposta dall’alto.