Da Lamezia Terme una zattera di salvataggio per il Sistema Bibliotecario Vibonese? La proposta

Illustriamo i dettagli di un documento sulle biblioteche calabresi circolante fra Regione e Comuni. Che sia la svolta?

Nella tarda mattinata di mercoledì scorso era previsto un tavolo di confronto in Regione, convocato dall’assessora Caterina Capponi, per vagliare e formalizzare un documento di progetto sulla gestione e il funzionamento del Polo Servizio Bibliotecario Regionale. Ma è tutto saltato.

Il testo si fa particolarmente interessante se si pensa che gli uffici regionali hanno già verificato la disponibilità dei finanziamenti necessari per lo scopo: una volta approvato in Giunta l’accordo fra l’Ente regionale e i Sistemi bibliotecari, con un successivo decreto dirigenziale questo potrà essere ufficialmente stipulato.

Il Servizio Bibliotecario Regionale è un’infrastruttura tecnologica messa in opera dalla Regione, con risorse europee, al servizio delle biblioteche che rientrano nelle competenze regionali. Un polo attraverso cui collegarsi al Servizio Bibliotecario Nazionale, organismo finalizzato a superare la frammentazione e favorire la cooperazione delle strutture bibliotecarie italiane.

Il Servizio calabrese è articolato in: un catalogo unico delle risorse librarie, prodotto dall’insieme integrato dei cataloghi locali; un archivio bibliografico nazionale, che assicura qualità, completezza e coerenza della descrizione bibliografica; un servizio nazionale di accesso ai documenti, con la condivisione di una piattaforma informatica per gestire i vari servizi – gestione delle attività di catalogazione; gestione dei servizi di prestito e di prestito tra biblioteche; ricerca bibliografica; condivisione di un catalogo unico delle risorse bibliografiche possedute; formazione e aggiornamento del personale; collegamento con il Servizio Bibliotecario Nazionale; messa a disposizione di una base dati digitale con milioni di documenti digitali, tra e-book, banche dati, documenti musicali, fotografie, film, corsi universitari e di formazione – .

La sua piena funzionalità, a beneficio delle 164 biblioteche che attualmente ne fanno parte, potrebbe essere garantita dai Sistemi Bibliotecari Territoriali, coordinati dal Sistema Bibliotecario Lametino. Notevole è che la rete del Sistema Bibliotecario Regionale, essendo un centro di competenze, verifica il lavoro catalografico eseguito a livello delle singole biblioteche e provvede al loro invio alla banca dati bibliografica nazionale. I Sistemi Bibliotecari Territoriali potrebbero occuparsi della gestione tecnologica della rete, del collegamento informatico con il Servizio Bibliotecario Nazionale, dell’assistenza alle biblioteche della rete, dell’aggiornamento del personale, dell’assistenza progettuale e della risposta a ogni tipologia di richieste provenienti dalle biblioteche e dagli enti proprietari. Questa modalità di erogazione dei servizi bibliotecari non sarebbe un unicum, in quanto generalmente adottata.

Tre sono i Sistemi Bibliotecari Territoriali attivi e due quelli quelli non funzionanti, fra cui il Vibonese: secondo le indiscrezioni, a realizzare le attività nel nostro àmbito di competenza potrebbe essere il capofila dell’ipotetico accordo – il Sistema Bibliotecario Lametino – , nell’attesa che la situazione si ristabilizzi. Da anni difettano in Calabria l’assistenza biblioteconomica e tecnica alle biblioteche, il supporto alle attività di catalogazione, la produzione di statistiche adeguate e periodiche, il controllo dei dati per i cataloghi online e la formazione del personale. La proposta, presentata dal Centro lametino per l’annualità 2024-2025, prevede quattro voci di spesa, con un importo di spese ammissibili che ammonta a 450.000 €: infrastrutture, attrattori culturali, servizi aggiuntivi e divulgazione.

Pure la nuova Amministrazione comunale si sta muovendo in queste ore, immaginando una figura di commissario. La legge per salvare l’Ente comunque c’è, ed è già ora applicabile a livello regionale.

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