“Tutto molto bello”. Avrebbe commentato così il grande Bruno Pizzul la giornata svoltasi giovedì scorso a Dasà, dove i “soliti” “Pasta Grammar” (canale “Youtube” di Eva Santaguida e Harper Alexander sulla cucina italiana con 400 mila followers, in costante aumento) e “Dasós Eliés” (associazione guidata da Rosa Maria Ietto che cura la logistica dell’accoglienza sul posto), hanno accolto in paese 12 tra influencer, giornalisti e blogger di caratura nazionale e internazionale, che, in tour nella nostra regione per partecipare al “Calabria food festival” (in svolgimento oggi e domani – 20 e 21 giugno – al castello normanno di Squillace), hanno fatto tappa nel piccolo borgo, saggiando le potenzialità della cucina, della cultura, della tradizioni e delle bellezze del territorio.
La vera Calabria
Oltre che “molto bello” è stato tutto molto buono, fattivo, concreto e appassionatamente avvolgente. “Questa è la vera Calabria”, ha dichiarato Silvana Longo (giornalista canadese di origini calabresi, redattrice di viaggi di “Panorama Italia Magazine), cercando di coinvolgere anche l’altra ospite, una delle 2 responsabili presenti del canale YouTube “Pasta Grennies”, che comunque non ne aveva bisogno, perché è stata anch’essa immersa, di suo (“aveva gli occhi lucidi per la calorosa accoglienza”, ha commentato qualcuno dei commensali).
Ha promesso che, insieme alla collega, rientrate in Inghilterra pubblicizzeranno quanto avviene a Dasà (non male, essendoci un volo diretto con Lamezia, ed essendo che il loro canale ha oltre un milione di followers) e che ritorneranno tra settembre e ottobre in paese per un’esperienza concreta in cucina con le “Spice Girl”, le instancabili volontarie di “Dasós Eliés” che di volta in volta preparano le pietanze. Dello stesso parere tutti gli altri visitatori, tra cui: Patrizio Nassirio (giornalista esteri Ansa); le rappresentanti di “Due spaghetti travel”, Usa, altro blog con centinaia di migliaia di seguaci. E tutti gli altri. La somma fa milioni di followers.
Dasà farà ancora parlare di sé
Una cassa di risonanza di non poco conto per un fenomeno turistico che, “ambientato” in un piccolissimo centro dell’entroterra vibonese, farà ancora scrivere e raccontare di sé. Ecco cosa gli è stato fatto fare: hanno messo le mani in pasta per realizzare i maccheroni (che poi hanno mangiato insieme ad altre succulente pietanze); hanno visitato un antico e raro mulino a due bocche (chi fa da guida, Gianni, ha un diario con dediche di visitatori da ogni parte del mondo, finanche dal Giappone); ascoltato buona musica. Assaporato l’accoglienza calabrese. Niente di particolare per chi ci vive. Per loro, evidentemente, qualcosa di “Eccezziunale veramente”.