Lo abbiamo detto e lo ribadiamo: quello del turismo esperienziale a Dasà, poco più di mille anime, sarebbe argomento per una tesi di laurea sullo sviluppo locale, da 110, con lode e bacio.
Non paghi di quello che hanno fatto finora, portando a in paese e nel territorio turisti americani e di ogni dove, infatti, Eva Santaguida e Harper Alexander, il loro “Pasta Grammar” (canale “Youtube” sulla cucina italiana con 400 mila followers, in crescita esponenziale) e “Dasós Eliés” (associazione che cura la logistica sul posto), giovedì prossimo (19 giugno) ospiteranno 12 tra influencer e giornalisti di caratura nazionale e internazionale. Saranno presenti, tra gli altri: Silvana Longo (giornalista canadese di origini calabresi, redattrice di viaggi di “Panoram Italia Magazine”); Patrizio Nassirio (giornalista esteri Ansa); Bilena Settepani (“Food Blogger – Content Creator”, volto di “Giallo Zafferano” negli Usa); Gianluca Ruggeri (chef di origini italiane che vive e opera in Canada e vanta circa 200 mila followers su “Instagram”, “Food Blogger”); Lirim Gula (“Food Blogger – Content Creator” di “Due spaghetti travel”, Usa).
La Calabria food festival
Questi, e altri, sono arrivati in Calabria oggi (domenica 15 giugno) per partecipare al “Calabria food festival” (che si svolgerà nella cornice del castello normanno di Squillace il 20 e 21 giugno). Nel frattempo saranno immersi in un tour enogastronomico in giro per la nostra bella regione, che il 19, appunto, farà tappa a Dasà. E dove si trova Dasà? Là dove l’impossibile sta prendendo forma e l’utopia sta lasciando spazio alla realtà. Inimmaginabile e inconcepibile, fino a qualche anno fa. Oggi resa palpabile grazie a un gruppo di lavoro che, con impegno, dedizione e un po’ di follia, sta trasformando quello che per gli autoctoni è “piombo” per gli ospiti luccica come oro.
Altrimenti non si spiegherebbe l’acquisto di numerose case e strutture da parte degli americani. Mannaggia a Colombo, che l’America l’avrebbe trovata dietro l’angolo. E mannaggia pure all’ingegnere che inventò la ferrovia: “ca si non ‘mbentavanu i treni all’America non si jia” (Otello Profazio docet).
Dasà ovunque nel mondo
Ironia a parte, la giornata di giovedì è organizzata da “Pasta Grammar” e “Dasòs Eliés” e prevede: arrivo in mattinata in paese e lezione di preparazione dei “maccarruna” (alla locanda); visita all’antico “mulino Minà” (acquistato dagli americani è un raro esempio di archeologia industriale a due bocche); pranzo a base di prodotti tipici del territorio con ‘Nduja di Spilinga (offerta dal salumificio Bellantone, sponsor dell’iniziativa e di “Pasta Grammar”, che a sua volta sponsorizza il prodotto nel mondo), maccheroni al sugo, peperoni e patate, salsicce, ricottine e formaggi di capra, le immancabili “Curujicchi”, dolci della tradizione locale, come i quelli alla pasta di mandorle (offerti dall’antica pasticceria “Cognetta” di Dasà), “maddalene”, dolcini a base di pasta frolla, cioccolato e vaniglia (ma non solo), offerti dall’altrettanto antica Pasticceria Iaconis di Acquaro, “nacatole” e ravioli dolci (preparati dagli instancabili volontari dell’associazione, come molte altre cose).
Il tutto accompagnato da buon vino e musica tradizionale. Ne scriveranno e parleranno ovunque nel mondo. Di Dasà. Ma dov’è Dasà. Là dove regna l’ (im)… possibile.