Niente da fare. Dice bene il collega Enrico De Girolamo: si brancola nel buio! Il torrente Sant’Anna ha di fatto mandato in tilt la giunta Romeo che di fronte ad un problema che meriterebbe ben altre attenzioni non riesce a trovare il bandolo della matassa. E così il torrente Sant’Anna continua a scaricare liquami nel mare di Bivona. Il reato, non può che essere declinato in altro modo quanto sta accadendo, è sotto gli occhi di tutti. Ma non si affonda, non si riesce a venirne a capo. Non si scava, non si cercano le cause. Eppure se al depuratore della Silica, che tanto per intenderci è il depuratore di Vibo Valentia ed è collocato sotto il deposito delle Ferrovie della Calabria, tutto funziona alla perfezione, per come è stato comunicato ufficialmente stamane da palazzo Luigi Razza, allora è necessario approfondire, indagare, scoprire chi sversa liquami nel torrente.
Lascia non pochi dubbi quanto comunicato poco fa dall’Arpacal: <A seguito del sopralluogo effettuato in data odierna sul sito del depuratore Silica, cui ha partecipato l’Agenzia regionale per la protezione civile dell’Ambiente della Calabria, si precisa che allo stato attuale non è possibile escludere alcuna ipotesi sulle cause dello sversamento che ha determinato l’arrivo di reflui alla foce del torrente Sant’Anna>. Una comunicazione che per certi aspetti mette le mani avanti rispetto a quanti cercano di sminuire il problema.
Insomma quanto basta per spingere, anzi ordinare, chi di dovere a rimboccarsi le maniche e scorpire cosa c’è dietro questo vergognoso problema ambientale che da anni, per non dire da decenni, i vibonesi sono costretti a subire. E’ arrivato il momento che la Procura della Repubblica venga informata e anche in tempi rapidi.