Istituzioni incapaci di dare risposte e il sit-in di caregivers e familiari del don Mottola di Drapia, da semplice e civile protesta, si trasforma in manifestazione di massa.
L’appuntamento per alzare il livello di contestazione è fissato per questa mattina, alle ore 11, sempre davanti ai cancelli dell’Asp di Vibo. Prevista la partecipazione di sindaci, sindacati, esponenti politici, associazioni. L’obiettivo è sempre lo stesso: convincere il management dell’azienda sanitaria e, nella fattispecie, la terna commissariale che da qualche mese è alla guida dell’Asp a prendere decisioni.
L’appuntamento per alzare il livello di contestazione è fissato per questa mattina, alle ore 11, sempre davanti ai cancelli dell’Asp di Vibo. Prevista la partecipazione di sindaci, sindacati, esponenti politici, associazioni. L’obiettivo è sempre lo stesso: convincere il management dell’azienda sanitaria e, nella fattispecie, la terna commissariale che da qualche mese è alla guida dell’Asp a prendere decisioni.
A fare, cioè, quelle cose per cui è stata mandata. Rinviare ogni cosa al 2025 senza alcuna spiegazione valida vuol dire, probabilmente, che della delicatezza della situazione s’è afferrato poco o nulla. Evidentemente, il fatto che, a datare dal 1° gennaio 2025, quaranta degenti della struttura sanitaria drapiese rimangano senza posto letto, senza cure e vengano, magari, trasferiti ad oltre cento chilometri dalla famiglia, non interessa nessuno.
Così come non interessa nessuno il fatto che oltre cinquanta dipendenti, molti dei quali con famiglia monoreddito, sempre dal prossimo 1° gennaio, rimangano senza posto di lavoro. Non c’è che dire, davvero un Natale con i fiocchi.