È fanciullesco l’omaggio vibonese a Giacomo Puccini

Studenti di scuola media musicisti e coristi per una sera

Luci spente, sipario aperto, silenzio in sala. Il direttore d’orchestra si avvicina al leggìo, le musiciste e i musicisti afferrano gli strumenti, nessuno distoglie da lui lo sguardo. Secondi di fiato trattenuto, e via con le prime note!

Al ‘Canto degli italiani’, intonato dal coro, è toccata l’ouverture del concerto tributo organizzato dall’Istituto Comprensivo Garibaldi Buccarelli in onore dell’inarrivabile compositore Giacomo Puccini.

Al ‘Canto degli italiani’, intonato dal coro, è toccata l’ouverture del concerto tributo organizzato dall’Istituto Comprensivo Garibaldi Buccarelli in onore dell’inarrivabile compositore Giacomo Puccini.

“Fratelli d’Italia / L’Italia s’è desta, / Dell’elmo di Scipio / S’è cinta la testa. / Dov’è la Vittoria? / Le porga la chioma, / Ché schiava di Roma / Iddio la creò.”.

Per venerdì 31 maggio insegnanti, personale scolastico, genitori e studenti si sono dati appuntamento presso il teatro dell’Oratorio-Centro Giovanile Salesiano intitolato a don Giovanni Bosco, alla presenza di rappresentanti delle istituzioni cittadine.

Cento anni sono trascorsi dalla dipartita del maestro italiano, celebrato con festeggiamenti pomposi e coinvolgenti in tutto lo Stivale.

‘Puccini: torniamo all’Opera!’ è un progetto rientrato nel nucleo tematico ‘Sviluppiamo i talenti’ delle competenze trasversali in Educazione civica, un viaggio nel genere più amato del tempo e forse più apprezzato oggi dalla gente italofila che non da chi qua ci è nato.

Con Puccini, figura di spicco tra Ottocento e Novecento e degno erede internazionale dell’indimenticabile Giuseppe Verdi, l’Opera si evolse e sviluppò la propria testualità: le partiture abbandonarono le forme più vetuste, solennemente romantiche, per accostarsi alla verità della quotidianità, addensandosi di un pathos trascinante.

“Noi siamo da secoli / Calpesti, derisi, / Perché non siam popolo, / Perché siam divisi. / Raccolgaci un’unica / Bandiera, una speme: / Di fonderci insieme / Già l’ora suonò.”.

Un patrimonio dell’umanità Unesco di fronte a cui molte persone giurerebbero di rimanere indifferenti, con la tipica arroganza di chi giudica prima di conoscere e magari senza voler conoscere. È sufficiente assistere a una simile esibizione per cambiare idea all’istante, la musica lirica sa toccare le corde più intime dell’animo al pari dei monumentali colossal cinematografici.

Per un intero e lungo anno si è protratto il progetto, culminato a maggio nella partecipazione alle Celebrazioni Pucciniane che stanno avendo luogo a Lucca, città natale del genio.

L’istituto ha attivato un proficuo gemellaggio con l’Istituto Comprensivo Lucca centro storico, portando in Toscana le giovani e i giovani ragazzi, esibitisi entusiasticamente insieme con i colleghi.

Nel rivedere i filmati lì registrati, proiettati sullo schermo del teatro, non sono mancate le lacrime di commozione al professor Antonio De Rito, il docente di Chitarra fautore della collaborazione oltre regione grazie all’amicizia con il professor Fabio Ditto, docente di Violino nella struttura lucchese.

L’itinerario ha previsto le visite ai luoghi pucciniani, in occasione delle quali la nostra rappresentanza ha dimostrato una ferrea competenza in materia.

Sul palco vibonese le arie, tratte dalle opere di Puccini, sono state eseguite rispettando l’originario ordine cronologico di pubblicazione, con un omaggio finale all’immenso Ennio Morricone; sotto il palco, invece, facevano sfoggio di sé creazioni pittoriche ispirate ai temi e alle locandine dei componimenti.

“Uniamoci, amiamoci, / l’Unione, e l’amore / Rivelano ai Popoli / Le vie del Signore; / Giuriamo far libero / Il suolo natìo: / Uniti per Dio / Chi vincer ci può?”.

Il 2024 funga da motivo di riscoperta per una miniera così identitaria come l’Opera lirica. Se la valorizzeremo noi in primis, più audace sarà la sua esportazione fuori dai confini. Che noi si diventi all’altezza dell’idea che all’estero si ha dell’italianità.

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