E se curassimo gli alberi come le piante che teniamo nelle nostre case?

Necessario difendere gusto e identità che rischiano di essere travolti dal modernismo

Perché quando passeggiamo tra le vie di uno qualsiasi dei borghi antichi di cui il nostro bellissimo paese è ricco, niente ci disturba? I secoli li hanno avvolti in quella patina che nessuno ha rimosso, nemmeno in parte e lo sguardo scorre con piacere lungo le cortine che delimitano i percorsi fatti di larghi, piazze e viuzze dove il silenzio è rotto solo dal passaggio dei turisti e dalla voci dei gestori delle attività che vi si affacciano.

Un tuffo nel passato

Un tuffo nel passato

Il gusto qui non si differenzia e nessuno pronuncia un giudizio negativo su quello che vede e di cui, anzi, gode. Anche nel cuore del centro storico della nostra città, se si esclude qualche grossolano errore stilistico o di colore, ogni passeggiata è un tuffo nel suo passato ricco di storia.
Dove il modernismo invece interviene con prepotenza, la tranquilla atmosfera consolidata viene interrotta e le scelte imposte risultano sfacciate e senza un senso logico. Ecco allora che il gusto estetico si, interviene e non accetta gli stravolgimenti irrispettosi. Le cartoline che illustrano quel che la città era, circolano di conseguenza ancora di più e in maggior numero ora che alcuni suoi spazi sono irriconoscibili, assegnando loro una sonora bocciatura. Quando si chiuderanno i cantieri e le piazze cosiddette “rigenerate” lasceranno irrisolti i problemi veri che affliggono la città, come l’abbandono dello shopping in centro, si scoprirà l’importanza di spendere bene i fondi disponibili, disturbando il meno possibile e anzi preservando con cura quello che è bello e migliorando quello che è stato trascurato.

La cura degli alberi

E se ai cantieri dalle sorprese variopinte tra cui, dicono, anche il premio di una giuria, si aggiunge inoltre la strage degli alberi innocenti, lo sconforto è irrefrenabile. Piantumati e abbandonati al loro destino, o peggio, male assistiti ora molti degli alberi nei decenni posti a dimora ad opera di cittadini e amministratori di cui costituivano il vanto, si scoprono essere addirittura pericolosi….Colpa di chi non vi ha posto cura nei decenni? Sicuramente. Chi ha anche solo una pianta in vaso nella propria casa, sa che deve prendervi cura per mantenerla viva e sana. Le foglie secche, i parassiti, il concime…..Poi tornano in mente le immagini dei bellissimi pini maestosi che incontri per strada e tra le vie delle città in tante parti del Paese. E allora pensi che qualcosa si sia rotto tra l’uomo e la natura dalle nostre parti e l’armonia regolata da un rapporto tutt’uno, abbia ceduto il primato alla ragione, limitando l’immaginazione. E questo spiega lo stravolgimento di angoli vissuti della città utilizzando modelli standard e l’uccisione del verde che a quei modelli non ottempera.

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