Ecoforum Calabria 2025: Vibo promossa, Lamezia tra i Comuni non ricicloni

La regione, però, è ancora fanalino di coda nel campo del riciclo: crescita lenta e troppe criticità

Si è conclusa ieri, nella sede della Cittadella regionale, la VII edizione dell’Ecoforum Calabria, evento promosso da Legambiente Calabria e Comuni Ricicloni Calabria, in collaborazione con Conai, Unirima e altri partner. L’incontro ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra istituzioni, esperti, aziende e amministratori locali per analizzare lo stato della raccolta differenziata nella regione e tracciare nuove strategie verso un modello più sostenibile di economia circolare.

L’appello di Legambiente

L’appello di Legambiente

Aprendo i lavori, la presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta, ha espresso vicinanza al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, per il recente lutto familiare. Presenti all’evento l’assessore all’Ambiente Giovanni Calabrese, il dirigente regionale Salvatore Siviglia, Vincenzo De Matteis di Arrical, Michelangelo Iannone di Arpacal, Luca Piatto per Conai e Francesco Sicilia per Unirima. Durante l’incontro, Legambiente ha sottolineato l’urgenza di una svolta nella gestione dei rifiuti in Calabria. “A livello nazionale, l’Italia è leader nel riciclo, ma la nostra regione è ancora in forte ritardo – ha dichiarato Parretta – servono impianti efficienti, investimenti mirati e una governance più incisiva per colmare il divario con il resto del Paese”.Tra i temi centrali, la necessità di accelerare l’attuazione degli investimenti del Pnrr per il potenziamento delle infrastrutture dedicate al trattamento dei rifiuti e alla transizione verso un’economia circolare. Accanto alla creazione di nuovi impianti, è stato ribadito quanto sia fondamentale ridurre i rifiuti alla fonte, promuovere il riuso e sensibilizzare i cittadini sull’importanza del riciclo. Un altro punto critico riguarda la lotta alle discariche abusive, che continuano a deturpare il territorio calabrese. Per contrastare il fenomeno, Legambiente ha invitato amministrazioni locali, forze dell’ordine e magistratura a rafforzare il monitoraggio e le azioni di repressione.

Raccolta differenziata

Uno dei momenti più attesi dell’Ecoforum è stata la presentazione del dossier “Comuni Ricicloni Calabria”, illustrato da Laura Brambilla, responsabile nazionale dell’iniziativa, e da Emilio Bianco, coordinatore degli EcoForumregionali di Legambiente. Il report ha evidenziato una crescita estremamente lenta della raccolta differenziata in Calabria: tra il 2022 e il 2023, secondo i dati Ispra, l’incremento è stato appena dello 0,2%, passando dal 54,6% al 54,8%. Sebbene alcuni comuni virtuosi abbiano raggiunto percentuali elevate – come Soveria Simeri, Gimigliano e Sellia nel catanzarese (oltre l’89%) o Casali del Manco, Carolei e Frascineto nel cosentino (circa l’85%) – molte altre realtà registrano dati ben al di sotto degli standard europei. Le città capoluogo continuano a mostrare forti disomogeneità: Crotone si ferma al 27%, Reggio Calabria al 40,3%, mentre i centri più virtuosi risultano Vibo Valentia (69,6%) e Catanzaro (69,4%).

Lamezia, una città in difficoltà

Nell’area lametina la situazione è altrettanto variegata. Alcuni piccoli comuni come Curinga, Jacurso, San Mango d’Aquino, Cortale e San Pietro a Maida hanno ottenuto ottimi risultati, raggiungendo percentuali elevate di raccolta differenziata. Tuttavia, il dato più preoccupante riguarda la città di Lamezia Terme, che nel 2023 si è confermata tra i “Comuni non ricicloni”. Nonostante i tentativi di miglioramento e l’introduzione del servizio di raccolta differenziata porta a porta in diverse zone, la città fatica a raggiungere livelli accettabili di riciclo. Le difficoltà sono legate a una serie di criticità, tra cui problemi organizzativi nella gestione del servizio, la presenza di microdiscariche abusive e una scarsa sensibilizzazione dei cittadini. La mancanza di impianti adeguati per il trattamento dei rifiuti, inoltre, rende ancora più complicato il processo di smaltimento e riciclo. Lamezia Terme è uno dei centri urbani più grandi della Calabria e una migliore gestione del ciclo dei rifiuti avrebbe un impatto significativo sull’intero territorio regionale. Tuttavia, per colmare il divario con i comuni più virtuosi, è necessario un intervento strutturale che includa maggiori investimenti, controlli più rigorosi e campagne di sensibilizzazione per la popolazione.

La Calabria resta indietro

Secondo Emilio Bianco, coordinatore degli EcoForum regionali di Legambiente, l’Italia è tra i Paesi più avanzati nell’economia circolare, avendo già raggiunto molti degli obiettivi fissati dall’Unione Europea. Tuttavia, il divario interno tra regioni è ancora significativo. “Non si tratta solo di una questione Nord-Sud – ha spiegato Bianco – perché realtà virtuose esistono in ogni parte del Paese. Tuttavia, nel 2023, nonostante un lieve miglioramento, la Calabria continua a occupare gli ultimi posti per tasso di raccolta differenziata”.

Oltre all’aspetto ambientale, il settore della green economy rappresenta un’opportunità di crescita occupazionale. Secondo il Rapporto GreenItaly 2024, nel 2023 sono stati attivati quasi 2 milioni di contratti nelle filiere dell’economia verde, pari al 34,8% del totale nazionale. La Calabria, pur registrando una crescita, rimane nelle ultime posizioni con un tasso dell’11,4% e circa 61.000 occupati nel settore. L’Ecoforum ha confermato come la transizione ecologica sia non solo una necessità ambientale, ma anche un’occasione per creare sviluppo e lavoro. Tuttavia, per colmare il ritardo, sarà necessario accelerare le politiche di settore, investire in impianti all’avanguardia e promuovere una cultura del riciclo più diffusa e radicata.

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