Dal sindaco di Serra San Bruno, Alfredo Barillari, riceviamo e pubblichiamo:
Gentile direttore,
Gentile direttore,
Ho letto con attenzione la lettera rivolta al territorio e alle istituzioni da parte della dottoressa Rodolico in merito alla sanità e alla vicenda dei lavori che interesseranno l’ospedale di Vibo.
Innanzitutto, ancora prima che da sindaco di Serra San Bruno, mi preme ringraziare da cittadino l’impegno che la dottoressa e tutti i suoi colleghi, medici cubani compresi, portano avanti quotidianamente per offrire servizi sanitari che, nonostante i loro sforzi e non per loro colpa, nella provincia vibonese sono molto al di sotto dei livelli essenziali degni di una sanità pubblica garantita dalla costituzione.
Le nostre strutture
Lo faccio da giovane che ha deciso di ritornare nella sua terra per dare il proprio contributo e da figlio di medici che mi hanno trasmesso l’importanza della dignità del malato, tema che in Italia e soprattutto in Calabria è oggi di primaria attualità.
È vero, ci sono strutture ospedaliere che hanno reparti pronti ad accogliere i servizi per i malati; presso l’Ospedale San Bruno ci sono sale operatorie all’avanguardia, costate centinaia di migliaia di euro, che poco dopo la loro inaugurazione hanno visto, alcuni anni fa, la chiusura del reparto di chirurgia.
Sono disponibili ad ospitare i servizi che Vibo vedrà sospesi, come ho già avuto modo di riferire ai commissari dell’Asp. Anche il reparto di Medicina Interna, che ha sempre ospitato malati provenienti dal resto della provincia.
Pronti a dare una mano
Oltre ad offrire una soluzione più che dignitosa in confronto ad ospedali da campo, si inizierebbe, così, ad attuare il DCA commissariale di novembre che prevede per il San Bruno, 5 postazioni di Day Surgery, 30 posti letto di medicina interna, un nuovo reparto di riabilitazione.
Per questo motivo (l’attuazione del DCA) domani sarò presente con cittadini, associazioni e altri amministratori, al sit-in promosso dinnanzi all’Asp: una manifestazione che chiede ai commissari, che devono attuare il DCA, di dare segnali in tal senso e vuole portare a riflettere su tutti i temi aperti di questa martoriata sanità territoriale.
I sindaci comprendono bene le esigenze dei loro cittadini e sono attivi ogni giorno nel risolvere i problemi e provare a migliorare le realtà che amministrano: credo che lo abbiamo dimostrato anche nel periodo del Covid quando, a mani nude, sopperivamo con tamponi e tracciamenti a tutti i buchi della sanità territoriale; così come ci ribelliamo a qualsiasi tipo di chiusura che riguarda i servizi per i cittadini.
Tempo di scelte
È dunque tempo di scelte, per molti versi coraggiose. L’appello che condivido è di farle nell’interesse del malato che può senza problemi raggiungere altre zone del territorio per affrontare il proprio percorso terapeutico.
Serra San Bruno è pronta a riaprire i reparti chiusi negli anni da una politica miope; così come i serresi sono pronti ad abbracciare, con la loro ospitalità, medici e pazienti che potranno usufruire di servizi in un vero Ospedale anziché in tende da campo di emergenza.