Un’ennesima, vile, intimidazione è stata perpetrata ai danni della ditta di movimento terra che ha sede ad Arena ed ha come titolare Francesco Martino, in questi giorni impegnato in un cantiere a Piani di Acquaro, per l’esecuzione di importanti lavori di collettamento della rete fognaria per un importo di quasi 1,5 milioni di euro. Il fatto, scoperto nel pomeriggio di ieri da qualche passante, che ha provveduto a segnalarlo al titolare, è avvenuto in contrada “Roccella” della frazione montana dove, in data non precisamente definita, si è cercato di incendiare un escavatore che, a quanto pare, per fortuna, non ha subito ingenti danni. Sul fatto, allertati dal titolare dell’impresa edile, indagano i carabinieri di Arena, alla guida del maresciallo Valerio Oriti e sotto il coordinamento del comando di Serra San Bruno.
L’ultimo di una lunga serie
Martino, come detto, non è nuovo a episodi del genere: nel luglio del 2020 mezzi rubati, cartucce e liquido infiammabile a Pizzo; nel novembre 2021 dei proiettili sono stati fatti trovare in un cantiere a Stefanaconi; nel luglio 2022 cartucce e una bottiglia con liquido infiammabile a Piscopio; nel settembre 2023 due escavatori scaraventati in una scarpata a Condofuri; nel settembre 2024 cartucce a Rizziconi. E diverse altre che l’imprenditore ha sempre provveduto a denunciare, tirando avanti con la schiena dritta.
Scaturchio
Sull’ultimo episodio dei giorni scorsi ha espresso la propria vicinanza e solidarietà il sindaco di Dasà, nonché presidente del consorzio intercomunale per la depurazione dei centri di Acquaro, Dasà e Arena, Raffaele Scaturchio, il quale, a nome dell’amministrazione comunale, così si è espresso: “Siamo al fianco di tutti gli imprenditori che, con coraggio e dignità, continuano a portare avanti il loro lavoro nonostante le minacce e le intimidazioni. La legalità e la libertà d’impresa sono valori fondamentali da difendere ogni giorno. Vicinanza all’imprenditore Franco Martino, alla famiglia ed a tutti i suoi collaboratori”.
Anche e soprattutto il presidente della commissione straordinaria al comune di Acquaro, Umberto Campini, ha voluto esprimere la propria indignazione nei confronti del gesto: “Viva preoccupazione – ha detto – è sorta nella commissione straordinaria per il fatto criminoso avvenuto a Piani, a maggior ragione perché la ditta che sta effettuando lavori sul territorio opera al servizio dei cittadini, con lavori di collettamento fognario che consentiranno il collegamento al depuratore consortile, molto atteso dalla popolazione in quanto consentirà di porre in essere una fognatura degna di questo nome”.
Campini si è detto “estremamente convinto del fatto che i carabinieri faranno piena luce sull’episodio, che spero sia unico nel suo genere e venga represso prontamente dalla magistratura. Altrimenti, la chiosa, si tratterebbe di un fatto inquietante che preoccupa non solo noi che gestiamo il comune ma chiunque si occupa della tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.”