La ripartizione del Fondo sanitario regionale per il 2023 (Dca n.92/2024) penalizza pesantemente il Vibonese e subito scatta la contestazione. Ad innescarla non sono né le forze politiche né quelle sindacali, bensì il cardiologo Soccorso Capomolla, direttore del Medical Center Don Mottola, ubicato sulle colline di Tropea. Dopo aver passato sotto la lente d’ingrandimento dati, grafici e cifre contenuti nel documento, non esita a lanciarsi in un “j’accuse” che, per certi versi, spiega i tanti perché della carente offerta sanitaria sull’intero territorio provinciale.
<Finita la campagna elettorale europea e amministrativa – esordisce Capomolla – la governance delle scelte di politica sanitaria non è argomento all’ordine del giorno; e intanto continua il silenzioso saccheggio, o meglio, la ferma e decisa volontà d’abbandonare il nostro territorio vibonese>. In realtà, <l’Asp – prosegue – non potrà mai perseguire una politica di crescita dei servizi sia perché penalizzata in modo reiterato e in modo sistematico sia perché messa, come si suol dire, alle corde>. Il suo malcontento nasce dallo studio dei dati del Dca n.92/2024, relativo al 2023, messo a confronto con il Dca n.217/2023, relativo al 2022.
<Finita la campagna elettorale europea e amministrativa – esordisce Capomolla – la governance delle scelte di politica sanitaria non è argomento all’ordine del giorno; e intanto continua il silenzioso saccheggio, o meglio, la ferma e decisa volontà d’abbandonare il nostro territorio vibonese>. In realtà, <l’Asp – prosegue – non potrà mai perseguire una politica di crescita dei servizi sia perché penalizzata in modo reiterato e in modo sistematico sia perché messa, come si suol dire, alle corde>. Il suo malcontento nasce dallo studio dei dati del Dca n.92/2024, relativo al 2023, messo a confronto con il Dca n.217/2023, relativo al 2022.
Dall’analisi delle cifre, emerge con chiarezza come <il taglio maggiore sia stato eseguito sull’Asp di Vibo con un importo pari al – 3.4% (-10.259.967,44), del fondo sanitario a destinazione indistinta e vincolata attribuita all’Asp di Vibo, che presenta la minore offerta extraospedaliera, mentre il maggiore incremento è, per converso, intervenuto sull’Asp di Crotone, ovvero +5.4% ( + 19.172.736,66), che presenta la maggiore offerta extraospedaliera residenziale>.
Di conseguenza, <tale dato – continua il noto cardiologo – diventa ancor più stridente, quando è comparato all’utenza; così, nella stabilizzazione definitiva del fondo, sono sottratti 68 euro a paziente all’anno al territorio vibonese e, di contro, vengono attribuiti 119 euro a pensionato in più all’anno al territorio di Crotone, che presenta, storicamente, la più alta spesa sociosanitaria ed extraospedaliera>.
Le conseguenze delle scelte operate dal commissario ad acta della Sanità calabrese sono sotto gli occhi di tutti perché <ancorché la programmazione territoriale dell’Asp di Vibo Valentia abbia previsto il necessario potenziamento delle prestazioni territoriali, il commissario ad acta non ha, per contro, inteso riconoscere l’idonea copertura economica delle prestazioni da attivare in pieno regime, per come previsto dal fabbisogno programmato. Tale anomala, superficiale, infondata, discrepante e artefatta attribuzione del fondo indistinto e finalizzato – ribadisce – è grave e immotivata, in quanto avviene in costanza di ridondanza di risorse economiche (residuano nelle casse della Gestione sanitaria accentrata, al 31/12/2023, ben 346,942 milioni di euro) nonostante dai tavoli interministeriali romani, attorno ai quali si discute il Piano di rientro, sia partita l’esortazione al commissario ad acta calabrese affinché vengano spese le risorse per l’implementazione dei Lea carenti>.
In altre parole, la struttura commissariale, a parere del dottor Capopmolla <ha ignorato le reiterate note dell’Asp di Vibo Valentia e la delibera del CS n. 1847/CS dell’Asp di Vibo, che acclaravano il permanere delle necessità assistenziali in campo territoriale… causando, pertanto, un’ importante iniquità nell’accesso alle cure e una violazione del diritto di cura del cittadino/utente del territorio vibonese>.
Eppure il compito del commissario Occhiuto sarebbe quello <di provvedere – aggiunge il responsabile ddel Medical Center Don Mottola – con atti autoritativi e vincolanti di programmazione, a fissare il tetto massimo annuale di spesa sostenibile con il fondo Sanitario Regionale e distribuire dette risorse per singola Asp, procedere alla determinazione dei tetti annuali delle prestazioni, assicurando l’equilibrio complessivo del sistema sanitario dal punto di vista organizzativo e finanziario>.
La denuncia del cardiologo vibonese innesca riflessioni amare e mette a nudo le pochezze che incombono sul Vibonese, anche perché <il combinato disposto delle emanazioni dei vari Dca – conclude Soccorso Capomolla – determina un danno economico a carico dell’utenza del territorio vibonese che si vede costretta ad acquistare di tasca propria le prestazioni. Ma, intanto, ormai, abbiamo votato!!!>.