Grande progetto per rilanciare il museo archeologico di Vibo Valentia: scuola, laboratori e teatro

Relazione - con l'antichità, con la comunità, con il territorio - e narrazione - di se stessi e del passato - per mezzo delle arti sviluppate dall'uomo

Nuova vitalità per il Museo Archeologico Nazionale di Vibo Valentia intitolato al conte Vito Capialbi, con una stagione 2025 tutta rivolta al pieno coinvolgimento della cittadinanza locale e dei flussi turistici. Tornano così a pieno regime i suoi servizi educativi museali.

Il salone principale del Castello svevo, giovedì 12 dicembre, ha accolto una conferenza stampa partecipata anche da comitive di studenti e docenti afferenti alle istituzioni scolastiche che aderiranno alle attività in programma. Un traguardo che pone il centro espositivo al servizio della crescita culturale per il territorio, grazie a una proposta didattica al passo con i tempi.

Il salone principale del Castello svevo, giovedì 12 dicembre, ha accolto una conferenza stampa partecipata anche da comitive di studenti e docenti afferenti alle istituzioni scolastiche che aderiranno alle attività in programma. Un traguardo che pone il centro espositivo al servizio della crescita culturale per il territorio, grazie a una proposta didattica al passo con i tempi.

La ricca brochure presenta un numero rilevante di giochi, laboratori sperimentali sulle produzioni agricole e artigianali del mondo antico, seminari di archeologia, workshop teatrali e spettacoli aperti a chiunque. Al Ministero della Cultura, elargitore di un’apposita linea di finanziamento che ammonta a 1,5 milioni di euro per il restauro e il riallestimento della collezione, il pubblico deve la possibilità di rinascita consegnata a Vibo Valentia: la Direzione regionale Musei Calabria ha fatto da tramite per inserire il nostro museo archeologico nel ministeriale ‘Piano Strategico Grandi progetti beni culturali’, avente come fulcro la competitività del Paese Italia in termini di beni e siti fortemente attrattivi.

La mattinata ha visto la presenza del direttore Maurizio Cannatà – in qualità di coordinatore dei lavori – , di Concetta Gullì – dirigente dell’Ambito territoriale di Vibo Valentia dell’Ufficio scolastico regionale per la Calabria – , di Vania Continanza – assessora alla Pubblica Istruzione e servizi connessi al diritto allo studio – , di Stefano Soriano – assessore alla Cultura, al Turismo, alle Attività Produttive e al Commercio, allo Sport-Impiantistica sportiva e Fondi Comunitari – , di Angelica Artemisia Pedatella – responsabile della lametina Compagnia Teatrale Ba17 – e di Gianluca Sapio – archeologo del Gruppo Archeologico Altano – .

Si è al contempo mostrato alla platea, per la prima volta, il vero protagonista della novità, trovata innovativa che segue la sempre più affollata scia di luoghi della cultura che scelgono di avvicinarsi alle giovanissime generazioni adottando un personaggio mascotte che ne racchiuda l’identità sostanziale. Guida d’eccezione sarà lo stesso studioso che ha dato il nome al museo, illustre e signorile figura ottocentesca trasformata per l’evenienza in mitico supereroe, quasi un fantasma che non smette di aleggiare tra le fredde mura del maniero né per i vicoli e le campagne circostanti, e che appare visibilmente solo a chi è realmente curioso. Il colto e raffinato conte, divenuto fumetto con un gilet bianco e una lunga giacca scura – che gentiluomo! – , ha il millenario proposito di salvare la misteriosa città di Hipponion-Monteleone-Vibo Valentia, con i suoi tesori, dai nemici che vogliono cancellarne la memoria; ma, per riuscire nell’intento, potrà servirsi unicamente di persone capaci di interrogare gli oggetti antichi e di ascoltarne il racconto.

L’appuntamento preliminare in calendario è quello del 21 dicembre prossimo, con uno degli otto workshop teatrali mensili fino a ottobre 2025. Due saranno i seminari archeologici, tre i laboratori sperimentali in diverse date, sette i percorsi didattici per scuole di ogni ordine e grado; la sera del 19 luglio, invece, uno spettacolo di due ore sulla Guerra di Troia e l’idioma grecanico, tratto dal libro ‘Ilios, la città brucia’.

Le attività sono gratuite, incluse nel normale costo del biglietto, è però obbligatorio prenotarsi essendo i posti limitati. La comunità vibonese sia all’altezza della diligenza dimostrata dagli enti.

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