Guardia medica chiusa e via vai di persone che, nel giorno di Natale, non trovando nessuna risposta alle loro esigenze sanitarie, non hanno risparmiato imprecazioni e critiche aspre. Un fatto grave che si verifica proprio quando su un territorio di oltre diecimila abitanti, per ammirare luminarie e altre iniziative poste in essere da amministrazione comunale e volontari, arrivano migliaia di persone da ogni angolo della Calabria e anche da fuori regione.
Una distrazione che mette in evidenza, ancora una volta, la scarsa attenzione dell’Asp verso la periferia. Tutto poteva succedere tranne che questo. E non è la prima volta. Praticamente, è dalle 20 di sabato 24 che la postazione è presidiata solo dall’equipaggio della “Victor”, il servizio di ambulanza non medicalizzata con a bordo un autista e due soccorritori, che, naturalmente, tutto possono fare tranne che intervenire dal punto di vista medico.
Una distrazione che mette in evidenza, ancora una volta, la scarsa attenzione dell’Asp verso la periferia. Tutto poteva succedere tranne che questo. E non è la prima volta. Praticamente, è dalle 20 di sabato 24 che la postazione è presidiata solo dall’equipaggio della “Victor”, il servizio di ambulanza non medicalizzata con a bordo un autista e due soccorritori, che, naturalmente, tutto possono fare tranne che intervenire dal punto di vista medico.
“Victor” preziosa
Una presenza, la loro, che, comunque, è stata preziosa per una signora i cui familiari, in presenza di sintomi che facevano pensare ad un possibile infarto, si sono rivolti alla guardia medica nicoterese senza alcun esito. Dalle sede centrale d’emergenza veniva data disposizione all’equipaggio della “Victor” di trasportare subito la paziente al pronto soccorso dello “Jazzolino” dove il sospetto infarto si traduceva in una colica addominale risoltasi positivamente dopo le appropriate cure prestate dai medici di turno.
Cartello fuorviante
Da segnalare, peraltro, che qualcuno, sottovalutando le conseguenze del gesto, ha appeso alla porta della guardia medica il cartello “Medico in visita domiciliare” mettendo fuori strada le persone che hanno aspettato a lungo e inutilmente l’arrivo del medico prima di rendersi conto che bisognava rivolgersi altrove. Oltre ai tanti altri, non è andata bene neppure a un cittadino di Limbadi, che, sulla scorta del cartello appeso alla porta della guardia medica, è andato avanti e indietro più volte senza trovare assistenza. Qualcuno sulla porta della postazione ha scritto “Vergogna”. Probabilmente, non aveva tutti i torti.