I tirocinanti (4000) sperano, dal ministero però la litania di sempre

Obiettivo della Regione e dell'assessorato al Lavoro Giovanni Calabrese è quello di mettere fine all'annosa vertenza

Promesse e parole non costano nulla. Anzi un risultato ad onor del vero lo hanno sempre ottenuto: continuare ad ingenerare speranze nelle persone bisognose, in quelle che vivono di precariato, quello che la politica ha voluto e che alimenta costantemente. Cambiano i governi, cambiano i ministri e gli assessori regionali ma la musica è sempre la stessa. E allora in questi giorni dalla Cittadella regionale di Catanzaro è arrivata la solita litania. Anzi questa volta le note sono state un pò più alte. In fondo la cosiddetta comunicazione ha il compito di alzare i decibel, perché c’è da caricare una “squadra” che fino ad oggi non si sa quali risultati abbia ottenuto. Ma questo è un altro capitolo.

Sentite cosa ha detto l’assessore regionale al Lavoro Giovanni Calabrese, convinto che i problemi molto spesso si risolvono con la comunicazione: “Dopo tanto impegno e lavoro oggi abbiamo tracciato il percorso che auspichiamo ci possa portare alla chiusura del più difficile bacino di precariato esistente in Calabria di cui abbiamo ricostruito la storia e i costi. Ora passiamo immediatamente all’azione partendo dalla proroga dei tirocini per arrivare in tempi brevi alla definizione del percorso lavorativo di ognuno”. Come dire ora ci siamo incazzati e risolviamo il problema dei 4000 tirocinanti.

Sentite cosa ha detto l’assessore regionale al Lavoro Giovanni Calabrese, convinto che i problemi molto spesso si risolvono con la comunicazione: “Dopo tanto impegno e lavoro oggi abbiamo tracciato il percorso che auspichiamo ci possa portare alla chiusura del più difficile bacino di precariato esistente in Calabria di cui abbiamo ricostruito la storia e i costi. Ora passiamo immediatamente all’azione partendo dalla proroga dei tirocini per arrivare in tempi brevi alla definizione del percorso lavorativo di ognuno”. Come dire ora ci siamo incazzati e risolviamo il problema dei 4000 tirocinanti.

“Con una squadra di uomini e donne competenti (Maria Cantarini, Fortunato Varone, Roberto Cosentino, Pasquale Capicotto, Eugenia Montilla, Marina Petrolo, Roberta Cardamone, Maurizio Nicolai) abbiamo lavorato per creare le giuste condizioni per raggiungere l’importante obiettivo che con il presidente Roberto Occhiuto ci siamo prefissati: chiusura del bacino e di non creare più neanche un precario nella Pubblica Amministrazione. Ora puntiamo alla condivisione delle nostre proposte che sono certo che la Deputazione parlamentare calabrese, con nuovo e ulteriore impegno di Francesco Cannizzaro e con la spinta dei miei rappresentanti Wanda Ferro, Alfredo Antoniozzi, Eugenia Roccella, Fausto Orsomarso ed Ernesto Rapani ci, porterà verso l’importante risultato”.

“Un particolare ringraziamento a tutte le organizzazioni sindacali con le quali si è instaurato un rapporto di leale collaborazione finalizzata alla risoluzione di alcune ataviche problematiche che da anni interessano la nostra Calabria. Desideriamo mettere la parola fine alla più imbarazzante pagina voluta da una vecchia classe politica irresponsabile e scellerata”.

La dichiarazione dell’assessore al Lavoro della Regione Calabria, Giovanni Calabrese, è arrivata due giorni fa al termine dell’incontro con il ministro della Funzione pubblica Paolo Zangrillo, il presidente Occhiuto e le organizzazioni sindacali. Ai tirocinanti non rimane ancora una volta che sperare, sperare, sperare.

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