Il caso Dasà, inidoneo per la ’Ncrinata si dimette pure da Consigliere comunale

Una vicenda che va oltre il regolamento Diocesano e assume i contorni di una vera e propria punizione preventiva

Inidoneo. Inidoneo come portantino della statua della Madonna della Consolazione nella tradizionale ’Ncrinata di Dasà e “inidoneo” come consigliere comunale dello stesso paese. In questo caso però la scelta è stata sua presentando immediatamente le dimissioni. Una reazione che dovrebbe indurre a riflettere.

 A Domenico Scarmozzino, quindi, non è rimasto altro da fare che tirarsi fuori da tutto. E’ bastata una telefonata, da quanto è stato possibile accertare, partita dal commissariato di Serra San Bruno al parroco don Bernardino Comerci e Scarmozzino che era stato scelto, insieme ad altri per partecipare alla tanto attesa ’Ncrinata,  ha scoperto di essere inidoneo e non certo perché non abile ma per una decisione che potremmo definire “preventiva”.

 A Domenico Scarmozzino, quindi, non è rimasto altro da fare che tirarsi fuori da tutto. E’ bastata una telefonata, da quanto è stato possibile accertare, partita dal commissariato di Serra San Bruno al parroco don Bernardino Comerci e Scarmozzino che era stato scelto, insieme ad altri per partecipare alla tanto attesa ’Ncrinata,  ha scoperto di essere inidoneo e non certo perché non abile ma per una decisione che potremmo definire “preventiva”.

 Eppure, secondo quanto riferisce Valerio Colaci stamane sulle cronache della Gazzetta del Sud il regolamento Diocesano è chiaro in merito alla partecipazione alle processioni o alle Affrontate: <…non possono avere incarichi persone aderenti ad associazioni condannate dalla Chiesa, che siano sotto processo in corso per associazione mafiosa o che siano incorse in condanna per mafia…>. Per Scarmozzino nulla di tutto questo ma la prevenzione è prevenzione. Altro che garantismo. Intanto a Dasà lunedì prossimo si riunirà il Consiglio comunale per la surroga del consigliere dimissionario. Al suo posto siederà Elena Altamura.

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