Il caso Nicotera, Indipendenza reagisce: qui abbiamo perso tutti e alle urne non ci andremo

Il vice presidente del Movimento politico si scaglia contro i ritardi del Ministero dell'Interno sul mancato scioglimento del consiglio comunale


Se in molti hanno brindato e stappato bottiglie di spumante per la decisione del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che non ha ravvisato la necessità di procedere allo scioglimento del consiglio comunale di Nicotera, tantissimi si sono sentiti traditi, traditi proprio dalla Stato.
Enzo Comerci, vice coordinatore provinciale del Movimento Indipendenza, interviene e ricorda. <Dopo le tribolazioni patite la nomina della Commissione Antimafia da parte del Prefetto della Provincia, a pochi giorni dal voto, a tempo abbondantemente scaduto per la presentazione di eventuali liste elettorali, il Ministro dell’Interno, con un apposito decreto, informa che “non sono compiutamente emersi nei confronti dell’amministrazione comunale, gli elementi concreti, univoci e rilevanti” per procedere allo scioglimento del consiglio comunale per collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso. Insomma, dopo otto mesi dalla nomina della Commissione d’Accesso il Ministro dell’Interno si ricorda, alla vigilia delle elezioni, di Nicotera con un decreto che ha dell’incredibile per quanto si apprende dal decreto stesso. Ovvero: che la pratica, dopo la relazione trasmessa dal Prefetto, è rimasta dormiente, presso il Ministero dell’Interno, per quasi due mesi>.

Enzo Comerci

<Noi, molto sommessamente – evidenzia ancora Enzo Comerci – in più occasioni, abbiamo invocato rispetto nel confronti dei cittadini nicoteresi sollecitando il responso in tempi accettabili al fine, nella eventualità si dovesse andare al voto, di poter dare la possibilità a chi (partiti, associazioni, cittadini) avesse avuto interesse a presentare eventuali liste elettorali ma la nostro voce e rimasta inascoltata. Ora apprendiamo, con il famigerato decreto, che la pratica dormiva in un cassetto del distratto Ministro impedendo, nella sostanza, il confronto democratico in quella che avrebbe dovuto essere una competizione elettorale. Niente di tutto questo. Ci sarà solo una lista, incompleta, degli uscenti, gli unici che non avrebbero avuto niente da perdere, senza competizione alcuna e tutti, anche con zero voti, verranno eletti se la lista supererà il quorum>.

A tal proposito il vice presidente di Indipendenza aggiunge: <Personalmente mi sono sempre assunto le mie responsabilità mettendoci la faccia; non voglio sottacere la mia contrarietà, l’indignazione e la delusione per quanto accaduto; protesto nei confronti del Ministro dell’Interno per l’obbrobriosa vicenda e rinuncio ad esercitare il diritto di voto. Non possiamo e non vogliamo essere complici di una vicenda inconcepibile, che ha fatto tanti danni alla mortificata Comunità Nicoterese e che è foriera, nella eventualità che la listarella superi il quorum, di ulteriori guai in assenza, come sarebbe, di una opposizione atta a proporre, vigilare e se del caso smascherare eventuali nefandezze messe in atto. Qui non ci sono stati vinti e vincitori, tutti con le ossa rotte. Lo Stato ha perso. Abbiamo perso Tutti>.

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