Il cerchio magico della sanità, Occhiuto prova a smarcarsi ma il giochino è stato scoperto

In piena bufera giudiziaria il commissario si accorge del problema degli imboscati eppure in passato il caso era stato sollevato da Davide Tavernise (M5S)

Dopo lo scandalo sugli appalti truccati nella sanità, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, passa all’attacco. Ci voleva qualcosa di forte per narcotizzare lo scandalo, andare oltre. Una vergogna, se dovessero reggere le contestazioni mosse dalla Procura della Repubblica che gettano ombre piuttosto pesanti sull’Azienda ospedaliera universitaria di Catanzaro.
Eppure la struttura commissariale per la Sanità, retta dal presidente della Regione nel ruolo di commissario, sembra non essere in grado di controllare nulla. Come se la situazione gli sia sfuggita di mano. Verrebbe da chiedersi che ci stanno a fare? Solo a pensare ai conti? Se abbiamo bisogno della Guardia di Finanza per tenere d’occhio gli atti prodotti da aziende ospedaliere e Aziende sanitarie provinciali allora meglio passare la mano agli ufficiali delle Fiamme gialle, che fanno egregiamente il loro lavoro e molto spesso entrano a gamba tesa nei cerchi magici che resistono chissà da quanto tempo.
Sentite di che cosa si accorge, purtroppo solo oggi, il presidente Occhiuto in un post sul suo profilo fb: “Nella nostra regione abbiamo più di mille infermieri inidonei a svolgere il loro lavoro. Vengono pagati ma non lavorano perché hanno portato certificati nel corso degli anni, sono stati giudicati inabili al lavoro da parte dei medici. L’ho scoperto quando ho fatto il piano delle assunzioni per le aziende sanitarie e ospedaliere: ho chiesto alle aziende quanto personale potessero e dovessero assumere e mi hanno detto che potevamo assumere solo sette infermieri perché mille non potevano lavorare perché avevano portato questi certificati medici…”

Ma che bravo il nostro Commissario al quale però è necessario rivolgere qualche domanda: ma dove si trovava quando il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Davide Tavernise, denunciava con forza questo scandalo. Con numeri alla mano Tavernise aveva chiesto un dibattito in Consiglio regionale per fare conoscere a tutti che molti sanitari in Calabria sono imboscati, ovvero hanno lasciato le corsie per andare dietro le scrivanie, alcuni per necessità di quell’ufficio altri, invece, perché coperti da un certificato medico o sostenuti da un politico di riferimento. I numeri tirati fuori da Tavernise sono piuttosto interessanti. Ma fino ad oggi nessuno se ne era accorto. Peccato.
Occhiuto rispolvera, ma solo in parte, questo scandaloso problema e guarda caso solo durante la bufera giudiziaria che si sta abbattendo sulla Azienda ospedaliera universitaria di Catanzaro. Niente male per chi prova a tirarsi fuori dalle responsabilità e gettare la palla in avanti. Un giochino che molti hanno cominciato a capire.

Ma che bravo il nostro Commissario al quale però è necessario rivolgere qualche domanda: ma dove si trovava quando il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Davide Tavernise, denunciava con forza questo scandalo. Con numeri alla mano Tavernise aveva chiesto un dibattito in Consiglio regionale per fare conoscere a tutti che molti sanitari in Calabria sono imboscati, ovvero hanno lasciato le corsie per andare dietro le scrivanie, alcuni per necessità di quell’ufficio altri, invece, perché coperti da un certificato medico o sostenuti da un politico di riferimento. I numeri tirati fuori da Tavernise sono piuttosto interessanti. Ma fino ad oggi nessuno se ne era accorto. Peccato.
Occhiuto rispolvera, ma solo in parte, questo scandaloso problema e guarda caso solo durante la bufera giudiziaria che si sta abbattendo sulla Azienda ospedaliera universitaria di Catanzaro. Niente male per chi prova a tirarsi fuori dalle responsabilità e gettare la palla in avanti. Un giochino che molti hanno cominciato a capire.

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