Il disastro nei cantieri di Vibo: lavori infiniti, pochi operai all’opera e progetti bloccati (video)

Strade, piazze e scuole letteralmente devastate. Eppure nella relazione di fine mandato per il sindaco Maria Limardo tutto procede regolarmente

Sette mesi potrebbero essere sufficienti per terminare i lavori di un’opera pubblica ma non a Vibo Valentia. Da fine gennaio, grazie ai fondi del Pnrr la città si sta rifacendo il look ma con molta calma. Per il completamento di piazza Martiri D’Ungheria, meglio conosciuta come piazza municipio, bisognerà attendere, con molta probabilità, ben oltre la fine prevista dai direttori dei lavori, ovvero il prossimo mese di agosto come riportato sul cartello.

Da inizio anno questa è ad oggi la situazione. Sono pochi gli operai in attività e non sono sufficienti. Tutto va a rilento. Stessa cosa si può dire per piazza Luigi Razza, anche qui i lavori procedono senza alcuna fretta causando seri disagi ai pochi commercianti sopravvissuti su corso Vittorio Emanuele III. Un restyling che porterà questi pochi metri quadrati esattamente come un tempo. Ampi marciapiedi, qualche panchina sparsa qua e là, piante e alberi ancora da decidere e nessuna auto si potrà più parcheggiare. Sempre in pieno centro, a poche centinaia di metri, pare che i lavori di via Pignatari, bloccati per qualche mese dalla sovrintendenza delle belle arti, stiano procedendo ma con molta lentezza. Poco distante la storica piazza Michele Morelli, anch’essa oggetto di restyling, con data da definirsi, è divenuta nel frattempo deposito di raccolta di materiale utile a completare gli altri lavori già in corso. Le vie principali della città sono, da mesi, un cantiere a cielo aperto, la popolazione è ormai in ginocchio, costretta ad un continuo ed estenuante traffico di autoveicoli. Ma il capoluogo non deve fare i conti solo con la riprogettazione delle piazze e delle strade, ad essere interessati alla messa in sicurezza, anche alcuni edifici scolastici. Se al l l’istituto comprensivo Trentacapilli-Murmura si lavora a tamburo battente, le centralissime scuole: la primaria Don Bosco e la secondaria di primo grado Giuseppe Garibaldi, sembrano lasciate all’abbandono totale.

Da inizio anno questa è ad oggi la situazione. Sono pochi gli operai in attività e non sono sufficienti. Tutto va a rilento. Stessa cosa si può dire per piazza Luigi Razza, anche qui i lavori procedono senza alcuna fretta causando seri disagi ai pochi commercianti sopravvissuti su corso Vittorio Emanuele III. Un restyling che porterà questi pochi metri quadrati esattamente come un tempo. Ampi marciapiedi, qualche panchina sparsa qua e là, piante e alberi ancora da decidere e nessuna auto si potrà più parcheggiare. Sempre in pieno centro, a poche centinaia di metri, pare che i lavori di via Pignatari, bloccati per qualche mese dalla sovrintendenza delle belle arti, stiano procedendo ma con molta lentezza. Poco distante la storica piazza Michele Morelli, anch’essa oggetto di restyling, con data da definirsi, è divenuta nel frattempo deposito di raccolta di materiale utile a completare gli altri lavori già in corso. Le vie principali della città sono, da mesi, un cantiere a cielo aperto, la popolazione è ormai in ginocchio, costretta ad un continuo ed estenuante traffico di autoveicoli. Ma il capoluogo non deve fare i conti solo con la riprogettazione delle piazze e delle strade, ad essere interessati alla messa in sicurezza, anche alcuni edifici scolastici. Se al l l’istituto comprensivo Trentacapilli-Murmura si lavora a tamburo battente, le centralissime scuole: la primaria Don Bosco e la secondaria di primo grado Giuseppe Garibaldi, sembrano lasciate all’abbandono totale.

Non si intravede nessuno operaio, i giardini attorno che prima ospitavano aiuole variopinte, sono un’accozzaglia di erbacce e non c’è nemmeno l’ombra di un cartello che indichi l’inizio e la fine dei lavori. Sì che sarebbe stato riduttivo ma almeno dava speranza a quei genitori che oggi sono costretti a portare i loro figli a scuola sistemati alla meno peggio in edifici di fortuna, all’estrema periferia della città. Eppure sulla relazione di fine mandato della sindaca Maria Limardo, è indicato a chiare lettere che i lavori sono in corso. Si rassegnino i vibonesi, non è dato sapere in quale mese o in quale anno vedranno l’inaugurazione di queste grandiose opere pubbliche, per il momento inizino a prepararsi alle imminenti amministrative.

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