Il direttore dei lavori di piazza Luigi Razza semtito su tutta la linea. L’amministrazione comunale di Vibo Valentia, con delibera di giunta approvata ieri, ha preso atto della soluzione tecnica proposta dal direttore dei lavori del cantiere di piazza Luigi Razza e del relativo parere della Soprintendenza archeologica e belle arti, per il superamento delle problematiche tecniche sorte.
Il caso in commissione
Il caso in commissione
L’intera vicenda è stata illustrata dall’assessore ai Lavori pubblici, Salvatore Monteleone, nel corso della apposita commissione consiliare svoltasi questa mattina. In delibera, l’esecutivo guidato dal sindaco Romeo, ripercorrendo l’iter progettuale, ha rammentato tutte le note con cui gli uffici hanno sollecitato la direzione dei lavori a porre rimedio a quelle lavorazioni che non trovano rispondenza negli elaborati progettuali e presentano dislivelli/gradini/cambi di quota che non consentono la loro percorrenza in sicurezza, oltre a non coordinarsi armoniosamente con il complesso dello spazio urbano oggetto di riqualificazione.
Lavori in difformità
Nella delibera viene evidenziato come in fase di esecuzione dei lavori sia stata rilevata una difformità rispetto alla realizzazione di alcuni marciapiedi lato Chiesa e paralleli al corso Vittorio Emanuele III, eseguiti secondo le indicazioni impartite unilateralmente dal direttore dei lavori. “L’esecuzione delle sopraindicate lavorazioni in difformità alle regole dell’arte è stata tempestivamente segnalata dall’amministrazione sia al direttore dei lavori che all’appaltatore, dapprima in occasione dei sopralluoghi congiunti e poi anche con comunicazioni formali a firma del Rup, rappresentando agli stessi l’urgente necessità di porvi rimedio, al fine di non compromettere la buona riuscita dell’opera e vanificando così le attività che questo Ente ha posto in essere in qualità di beneficiario dei fondi appositamente concessi”.
Inviati dieci richiami
L’ente ha richiesto più volte al direttore dei lavori di trasmettere con l’urgenza del caso la necessaria documentazione progettuale di dettaglio dalla quale potesse evincersi la soluzione tecnica idonea al superamento delle criticità realizzative rilevate. Prova ne sono le note, inviate sia alla direzione che alla ditta appaltatrice, recanti le date del 20.06.2024, 24.06.2024, 24.07.2024, 6.08.2024, 8.08.2024, 9.08.2024, 29.08.2024, 3.09.2024, 5.09.2024, 20.09.2024, 26.09.2024, con cui l’ente ha sollecitato i destinatari ad adottare le soluzioni tecniche del caso e a trasmettere gli atti finalizzati al superamento delle criticità riscontrate nonché a garantire la piena funzionalità e la fruizione in condizioni di sicurezza dell’opera realizzata.
Elaborati alla Soprintendenza
Si è quindi arrivati al giorno 1 ottobre 2024, quando l’ente ha acquisito con pec l’elaborato inviato dal direttore dei lavori, denominato “E02-V – Tavola grafica di progetto in variante” contenente una proposta grafico-progettuale per la soluzione delle criticità citate. Il 3 ottobre l’elaborato è stato trasmesso alla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e Provincia di Vibo Valentia per le opportune valutazioni di competenza, con riserva di realizzare in corso d’opera due gradini per superare il dislivello tra i due piani di calpestio, senza comunque ridurre la larghezza di quello a quota più bassa.
Sospensione dei lavori illegittima
“Il 4 ottobre 2024, stante il permanere della prosecuzione non regolare dei lavori – si evidenzia ancora in delibera – è stato altresì chiesto al direttore dei lavori un sopralluogo congiunto”; ma il 7 ottobre è arrivata la comunicazione da parte dello stesso che annunciava di avere disposto la sospensione dei lavori. Immediatamente il Rup ha risposto sostenendo che “la sospensione disposta inopinatamente dallo stesso tecnico è da ritenersi illegittima, oltre che dannosa in quanto – oltre ai danni già cagionati dalla condotta fin qui adottata dallo stesso tecnico – è causa di ulteriori ritardi nell’esecuzione e completamento dei lavori”.
La variante non sarà pagata
Con la stessa nota il Rup ha intimato allo stesso tecnico di impartire all’appaltatore la prosecuzione immediata degli stessi, in ottemperanza agli obblighi contrattualmente assunti e di legge, rinnovando altresì l’indifferibile necessità di effettuare un sopralluogo congiunto con l’urgenza del caso e confermando successivamente la presenza in cantiere per verificare che i lavori fossero ripresi.
Si è dunque arrivati ad oggi, con la presa d’atto della giunta nella quale si precisa, infine, che per il progetto di variante presentato dal direttore dei lavori non potrà essere riconosciuta da questo ente alcuna spesa aggiuntiva, poiché l’ente è indiscutibilmente parte danneggiata, rimanendo pertanto la responsabilità anche economica in capo al direttore e all’appaltatore.