<La violenza, sotto ogni sua forma, è un linguaggio che rifiutiamo categoricamente. Essa non ispira mai i gesti e le parole di chi si professa credente nel Dio della pace e della mitezza, pertanto non può trovare spazio nella società civile, a meno che non si ricerchi lo smarrimento di ciò che rende umani>.
E’ quanto si afferma in una nota della Conferenza episcopale calabra nella quale viene espressa <la più ferma condanna per l’atto vandalico perpetrato ai danni del giovane parroco di Varapodio, don Giovanni Rigoli, già vittima a gennaio di un’aggressione, la cui auto, è stata oggetto di un incendio doloso>.
Un <gesto ignobile> sottolineano i vescovi, <un attacco diretto a tutti i cittadini della nostra preziosa regione, a tutti coloro che quotidianamente credono e lottano in modo onesto e rispettoso a favore della dignità altrui, contribuendo allo sviluppo di una Calabria che non può e non deve essere rappresentata da alcuni criminali accecati da una mentalità mafiosa: questo modo di agire e di pensare non appartiene all’etica e all’umanità dei calabresi>.
I vescovi esprimono <solidarietà e sostegno> al vescovo di Oppido-Palmi, monsignor Giuseppe Alberti, a don Giovanni Rigoli, e tramite loro a tutta la comunità di Varapodio.
Allo stesso tempo, invitano <tutti i fedeli e le persone di buona volontà a unirsi in preghiera per il Parroco e per la Parrocchia di San Nicola e Santo Stefano, affinché possano superare questo momento con forza, speranza e rinnovato impegno apostolico>.
La Cec ribadisce, nella nota, <la propria volontà a lavorare senza sosta per la promozione della pace, della legalità, del dialogo e della fraternità tra tutti gli uomini e le donne del nostro tempo, affinché atti simili non trovino più terreno fertile nella nostra amata Calabria e confidano nell’operato della Magistratura e delle Forze dell’ordine, affinché gli autori del vile gesto siano presto identificati e possano rispondere delle loro azioni in sede giudiziaria nella speranza che le diverse istituzioni educative continuino ad allearsi per formare generazioni libere da odio e vendetta>.
Allo stesso tempo, invitano <tutti i fedeli e le persone di buona volontà a unirsi in preghiera per il Parroco e per la Parrocchia di San Nicola e Santo Stefano, affinché possano superare questo momento con forza, speranza e rinnovato impegno apostolico>.
La Cec ribadisce, nella nota, <la propria volontà a lavorare senza sosta per la promozione della pace, della legalità, del dialogo e della fraternità tra tutti gli uomini e le donne del nostro tempo, affinché atti simili non trovino più terreno fertile nella nostra amata Calabria e confidano nell’operato della Magistratura e delle Forze dell’ordine, affinché gli autori del vile gesto siano presto identificati e possano rispondere delle loro azioni in sede giudiziaria nella speranza che le diverse istituzioni educative continuino ad allearsi per formare generazioni libere da odio e vendetta>.