In tanti – almeno 1.500 persone – hanno partecipato oggi, a Catanzaro, alla mobilitazione indetta da l’Altravoce – Quotidiano del Sud e dalla Cgil per il diritto alla salute “Calabria alza la testa”. Esponenti politici, sindacalisti, tanti sindaci con fascia tricolore e moltissimi cittadini provenienti da tutta la regione hanno aderito all’appello-invito lanciato sulle pagine del suo giornale dal direttore Massimo Razzi.
L’incontro in Prefettura
Prima dell’inizio della manifestazione in piazza Razzi e il segretario generale della Cgil calabrese Gianfranco Trotta sono stati ricevuti dal prefetto di Catanzaro Castrese De Rosa al quale è stato consegnato un documento di sintesi sulla situazione della sanità calabrese. “La Calabria – ha detto Razzi – alza la testa e chiede il rispetto dei suoi diritti in materia sanitaria che oggi vengono quotidianamente calpestati. Non nel senso che qualcuno li vuole calpestare, ma che quasi nulla funziona come dovrebbe al di là della bravura dei medici e dell’impegno degli infermieri. Ma è la struttura che non va, la struttura che ha troppe carenze e che ormai in questa situazione sembra molto difficile da risollevare. La Calabria alza la testa e chiede il rispetto dei suoi diritti. Diritti – ha detto ancora Razzi – che non possono essere sottoposti a questioni economiche, perché la vita degli esseri umani vale di più dei soldi e dell’economia, invece in questa regione la situazione continua a peggiorare, quindi ci faremo sentire anche nei prossimi mesi”.
“La Cigl – ha sostenuto Trotta – oggi è in piazza insieme a tanti comitati spontanei che rivendicano una sanità più giusta, una sanità che funzioni, che dia certezze di cura ai cittadini e alle cittadine calabresi. Penso che il presidente della Regione Calabria debba ascoltare la piazza anziché buttarla in politica perché se ci sono delle responsabilità oggi che hanno portato la sanità a questo punto, sono responsabilità della politica da cui lui non è escluso perché è stato rappresentante del popolo in altre situazioni, ma comunque sempre rappresentante del popolo calabrese. E per dirla tutta, negli ultimi 15 anni di commissariamento, dieci anni – ha detto ancora il leader della Cgil calabrese – hanno governato quelli che oggi fanno parte della maggioranza di governo nazionale e della regione”.
Regione senza futuro
“Una regione che non consente di lavorare, non consente di curarsi – ha sostenuto il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita – è una regione che non ha futuro. Questa manifestazione è un gesto d’amore verso la Calabria e verso il futuro. Questa è la piazza dell’orgoglio calabrese. Chi è qua prova come me l’orgoglio di essere calabrese, la volontà di vivere qui, la volontà di non arrendersi a un destino di serie B”.
“Questa non è una piazza contro qualcuno – ha aggiunto – ma per la Calabria, è una piazza per il futuro, è una piazza per il diritto fondamentale della sanità, della salute. Non è il problema di avere ospedali migliori, di accorciare le liste d’attesa, ma di avere gli stessi diritti del resto del Paese. Lo dico al presidente Occhiuto, di mettersi in sintonia con questa piazza, di ascoltare il proprio popolo, di portare i bisogni, le esigenze, le volontà, i desideri di questo popolo ai massimi livelli, perché noi dobbiamo pretendere che la sanità calabrese sia all’altezza di tutta la sanità del resto del Paese e non arrenderci a queste divisioni”.
Falcomatà
Anche Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria si è rivolto a Occhiuto: “Presidente, la Calabria straordinaria che noi vorremmo – ha detto – è quella dove esiste una sanità territoriale, dove le ambulanza girano con i medici, dove non si muore di infezione e dove le persone possono decidere di rimanere per curarsi perché è garantito il loro diritto costituzionale alla salute. Per le persone che non ce l’hanno fatta e per tutte le persone che continuano a lottare noi continueremo a mantenere in vita questa piazza”. Per Franz Caruso, primo cittadino di Cosenza: “Mai come in questo momento abbiamo il dovere di impegnarci per ottenere una sanità buona per i nostri figli, per non essere sempre indietro. Come sindaco sono indignato e mi impegno in una battaglia per una sanità pubblica che sia degna di questo nome”.
Romeo
“Questa piazza – gli ha fatto eco il collega di Vibo Valentia Vincenzo Romeo – è il simbolo della Calabria che vuole cambiare. Posso portarvi la testimonianza di un sindaco che vuole qualcosa in più dove invece diminuiscono fondi e posti letto, l’Asp di Vibo ha perso 31 milioni di euro”. In piazza anche il senatore Nicola Irto, segretario regionale Pd,Anna Laura Orrico, coordinatrice M5S, il parlamentare europeo Sandro Ruotolo, Doris Lo Moro, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo e l’ex presidente regionale Mario Oliverio. (ansa)