Immaginiamo una giornata senza vederci bene, con gli occhiali sporchi o qualche grado in meno. D’improvviso quale si sia incombenza quotidiana diverrebbe improponibile e immensamente esigente, se non del tutto inespletabile.
Nel 1849 veniva fondata, a Parigi, una cooperativa di artigiani esperti nell’occhialeria, denominata Essilor nel 1972. L’ambizione originaria era quella di costituirsi come uno fra i principali realizzatori di lenti graduate in città, e invece pochi anni bastarono per farla giungere in ogni parte del mondo: a fine secolo era ormai un punto di riferimento incontrastato. Con la Prima guerra mondiale la sua produzione dovette diversificarsi, proponendo strumenti dei più variegati, e a cavallo del secondo conflitto internazionale innumerevoli furono le innovazioni presentate alle e ai clienti, con un’attenzione sempre maggiore nei confronti del progresso tecnico.
Nel 1849 veniva fondata, a Parigi, una cooperativa di artigiani esperti nell’occhialeria, denominata Essilor nel 1972. L’ambizione originaria era quella di costituirsi come uno fra i principali realizzatori di lenti graduate in città, e invece pochi anni bastarono per farla giungere in ogni parte del mondo: a fine secolo era ormai un punto di riferimento incontrastato. Con la Prima guerra mondiale la sua produzione dovette diversificarsi, proponendo strumenti dei più variegati, e a cavallo del secondo conflitto internazionale innumerevoli furono le innovazioni presentate alle e ai clienti, con un’attenzione sempre maggiore nei confronti del progresso tecnico.
Una svolta ragguardevole nel settore vi fu grazie al nostro compatriota Leonardo Del Vecchio, il quale parallelamente nel 1961 diede vita alla piccola officina Luxottica, azienda produttrice per conto di terzi; piano piano tale realtà si ampliò, aprendosi a una gamma di processi completa che la trasformò in una struttura capace di confezionare occhiali dall’inizio alla fine. Proprio due anni or sono venne a mancare questo genio dell’imprenditoria e pioniere del campo, fu lui a impegnarsi nella fusione di entrambe le società giungendo all’odierno Gruppo EssilorLuxottica, di cui rivestì la carica di presidente fino alla dipartita.
Anche di Storia si è disquisito durante l’orientamento professionale avvenuto martedì 3 dicembre nel plesso intitolato a Gregorio Prestia dell’Iis Gagliardi-De Filippis-Prestia, rivolto a studenti di quarto e quinto superiore per l’indirizzo di ‘Arti ausiliarie delle professioni sanitarie: Ottico’, utile per apprendere a realizzare soluzioni ottiche personalizzate, curare le varie fasi di esistenza – dallo sviluppo alla vendita – degli ausili ottici e occuparsi del mitigamento di semplici difetti visivi.
Elisa Caminotto – human resources – , Andrea Giannuzzi – human resources – e Filippo Paolì – store manager – hanno gestito la mattinata in maniera interattiva, alternando un ‘Kahoot!’ tematico allo scorrimento di interessanti diapositive. Le ragazze e i ragazzi si sono potuti confrontare con figure rappresentanti di una multinazionale senza rivali, che vanta 190.000 dipendenti, 18.000 negozi e 631 stabilimenti e laboratori.
Il leader globale possiede i marchi di occhiali maggiormente iconici del pianeta ed è l’unico operatore end-to-end del settore capofila in qualunque area geografica, segmento di business e canale commerciale. Nella seconda parte dell’evento si è dato spazio a dimostrazioni pratiche di alcune applicazioni in dotazione a chi lavora per EssilorLuxottica, particolarmente un face scanner che funge da ausilio prezioso nel momento dell’acquisto. Ciascuno è portatore di un viso simile a nessun altro, ne consegue che il medesimo paio di occhiali non potrà mai calzare alla perfezione sul naso di più individui; per il mezzo di una fotografia intelligente, per converso, il software registra i dati biometrici della faccia e mostra i potenziali modelli eleggibili, consentendo persino la possibilità di indossarli virtualmente se non disponibili in bottega. L’ultima mezz’ora è stata finalmente dedicata a un’attività di gruppo, rendendo le allieve e gli allievi protagonisti.
Leonardo Del Vecchio era partito da apprendista e con una lunga gavetta tradusse i sogni in fatti. “Non avevamo previsto di diventare così grandi, il nostro unico obiettivo era fare degli occhiali belli. Per noi l’occhiale di domani sarà sempre migliore di quello di oggi, fa parte del nostro Dna”.