L’acclamata star internazionale Beatrice Venezi fa tappa a Vibo Valentia grazie al Rotary Club

Politica non pervenuta, ma bagno di folla per assistere alla conferenza letteraria e alle esibizioni musicali

Chi poteva mai aspettarsi una sala oltremisura gremita, nel nostro languente capoluogo per di più, in occasione di un evento letterario con la musica classica come protagonista assoluta? Eppure la colta cittadinanza non si è fatta trovare impreparata: c’è fame e sete di cultura!

La serata è stata la prima dell’anno rotariano 2024-2025, avente come tema “La magia del Rotary”; e forse nulla di più magico esiste al di fuori della musica. Il presidente del Rotary Club Vibo Valentia, Pasquale Barbuto, ha espresso notevole gratitudine nei confronti della platea, in quel sabato 21 settembre trascorso presso il prestigioso 501 Hotel. Autrice della proposta è stata l’operatrice culturale Maria Teresa Marzano, ma strenua promotrice dell’ospite è stata la socia dell’associazione Armanda Ilaria – Daila – Miceli, relatrice della conferenza.

La serata è stata la prima dell’anno rotariano 2024-2025, avente come tema “La magia del Rotary”; e forse nulla di più magico esiste al di fuori della musica. Il presidente del Rotary Club Vibo Valentia, Pasquale Barbuto, ha espresso notevole gratitudine nei confronti della platea, in quel sabato 21 settembre trascorso presso il prestigioso 501 Hotel. Autrice della proposta è stata l’operatrice culturale Maria Teresa Marzano, ma strenua promotrice dell’ospite è stata la socia dell’associazione Armanda Ilaria – Daila – Miceli, relatrice della conferenza.

Beatrice Venezi – classe 1990 – , d’altronde, risulta essere il più giovane e celebrato direttore d’orchestra italiano donna, con una fama che la segue per tutto il mondo. Diplomatasi con la lode al Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” di Milano, il suo invidiabile curriculum prevede agli impegni professionali l’affiancamento di una strenua attività divulgativa per promuovere la cultura musicale classica, con un occhio di riguardo rivolto alle sperse giovani generazioni.

In detta situazione è intervenuta in veste di scrittrice, invitata per presentare il nuovo libro intitolato ‘Puccini contro tutti. Arie, fughe e capricci di un genio anticonformista’, edito nientemeno che dalla rinomatissima casa editrice Utet e disponibile in varie copie distribuite dal locale Mondadori Bookstore. Un secolo fa moriva il compianto genio italiano, capace di opere mai più eguagliate sinora. Gli undici racconti del testo, con la colonna sonora delle sue note, non fungono tuttavia da biografia del compositore: queste non mancano, a dismisura per la verità, alla stessa maniera dei saggi musicologici dedicati alle sue composizioni. L’intento era piuttosto quello di narrare l’uomo attraverso la musica e la musica attraverso l’uomo, indagandone gli aspetti personali meno noti e discussi.

Dalle peripezie della sua esistenza è possibile comprendere a fondo la genesi dei suoi capolavori, calandosi nella sua vita e nei suoi rapporti più intimi con una sorta di lettura immersiva, secondo l’accolta intuizione di Daila. Lo studio delle carte originali ha consentito di ricostruire le relazioni, talvolta salvifiche, di Puccini con l’universo femminile, ponendo una volta per tutte la parola “fine” all’inveterata credenza che voleva a ogni costo vederlo come un incallito misogino. Politicamente scorretto sì, ma misogino mai, e lo conferma proprio chi in una carriera lampo ha già quasi diretto l’intera produzione pucciniana. Dalle sue famose eroine traspare una straordinaria conoscenza della psicologia femminile, loro rappresentate come complessi prismi a differenza dei personaggi maschili appena tratteggiati in senso bidimensionale. Una rivoluzione allora inconcepibile: pure i titoli erano in maggioranza en rose! A ciò si aggiunga l’innovazione nella velocità delle opere liriche, una spettacolarizzazione che lo avvicinava al popolo con maggiore immediatezza rispetto ai colleghi, quasi una cinematografia ante litteram; e la critica contemporanea non poteva che boicottarne i lavori, in alcuni casi giungendo a complottare ai suoi danni. Con lui infine morì il melodramma.

Il soprano Emanuela Meligrana e il fisarmonicista Giancarlo Palena, del Conservatorio Statale di Musica Fausto Torrefranca, hanno intervallato la disquisizione con romanze e arie del maestro. È dispiaciuta la totale assenza dell’Amministrazione comunale, non ancora pronta sul versante culturale. La musica classica non è un pezzo da museo, è bensì più vivida e vivace delle tante altre.

Cartellino Rosso – Il video è stato realizzato il 20 settembre 2024
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