Prosegue l’Open Week della Scuola Secondaria “Pitagora” con un altro evento aperto al territorio, volto a condividere alcune delle esperienze educative più significative realizzate durante lo scorso anno scolastico. A tal proposito, la professoressa Maria Antonietta Torchia ha consegnato gli attestati agli studenti che hanno partecipato al progetto Ciak, un’iniziativa che ha visto i ragazzi protagonisti di un processo simulato in Tribunale. Gli ex allievi della scuola “Pitagora” hanno vissuto in prima persona il funzionamento della giustizia, sperimentando i principi della cittadinanza attiva e della responsabilità civica.
Prosegue l’Open Week della Scuola Secondaria “Pitagora” con un altro evento aperto al territorio, volto a condividere alcune delle esperienze educative più significative realizzate durante lo scorso anno scolastico. A tal proposito, la professoressa Maria Antonietta Torchia ha consegnato gli attestati agli studenti che hanno partecipato al progetto Ciak, un’iniziativa che ha visto i ragazzi protagonisti di un processo simulato in Tribunale. Gli ex allievi della scuola “Pitagora” hanno vissuto in prima persona il funzionamento della giustizia, sperimentando i principi della cittadinanza attiva e della responsabilità civica.
Futuro senza barriere
A seguire, si è svolto l’evento conclusivo del progetto “Un futuro senza barriere – A scuola per evadere la detenzione”, curato dalla professoressa Tina Magnone, dal professor Marco Guerrise e dal professor Alessandro Vescio. Il progetto, promosso lo scorso anno dall’Istituto Comprensivo Perri – Pitagora – Don Milani, si è avvalso del prezioso supporto del Lions Club Valle del Savuto Lamezia Terme, che ha accompagnato l’iniziativa con la partecipazione attiva delle proprie autorità. Importanti contributi sono stati forniti da vari professionisti, tra cui: il dottor Giovanni Garofalo, presidente del Tribunale di Lamezia Terme; la dottoressa Emanuela Folino, giudice del Tribunale per i Minorenni di Catanzaro; il dottor Francesco Pellegrino, direttore dell’istituto penitenziario per i minorenni di Catanzaro; e la dottoressa Rosina Mercurio, psichiatra.
Gli studenti raccontano l’esperienza
Gli alunni delle classi 3^D e 3^H hanno presentato il lavoro svolto e condiviso le emozioni legate, in particolare, alla visita al carcere minorile di Catanzaro, dove hanno potuto interagire con alcuni giovani detenuti. All’evento hanno partecipato anche i rappresentanti del Lions Club, il dottor Giovanni Paola e il dottor Davide Gambarotti, a testimonianza dell’importanza della sinergia tra scuola e associazioni del territorio nella promozione della cultura della legalità.
Formazione, dibattito e docufilm
“Nel corso del progetto – ha spiegato il dirigente Scolastico Giuseppe De Vita – studenti e docenti hanno preso parte a incontri formativi con esperti, magistrati e professionisti del settore educativo e psicologico, affrontando tematiche centrali come la prevenzione della devianza giovanile, il valore delle scelte consapevoli e le conseguenze delle azioni individuali”. Momento centrale dell’evento è stata la proiezione del docufilm, un elaborato multimediale che ha raccolto immagini, riflessioni, discussioni e attività creative svolte durante il percorso. Tra i momenti più significativi documentati nel docufilm, particolare rilievo ha avuto l’utilizzo della metodologia del debate, prassi consolidata nell’istituto, che ha coinvolto i ragazzi in un confronto strutturato su temi complessi e attuali. Gli studenti si sono cimentati in un dibattito su una questione centrale nel percorso di educazione alla legalità: è più giusto rispondere alla devianza con pene severe o con percorsi educativi e di recupero?
Incontri diretti con storie di vita reale
Altro passaggio particolarmente significativo del percorso è stato l’incontro con alcuni giovani detenuti del carcere minorile, che ha permesso agli studenti di confrontarsi direttamente con storie reali di errore e di riscatto. I ragazzi hanno avuto la possibilità di porre domande, ascoltare risposte sincere e superare stereotipi, trasformando l’ascolto in un dialogo autentico. “Questo docufilm – ha affermato il dottor Paola – è così bello e significativo che sarebbe importante condividerlo con l’intera comunità. È un lavoro che merita di essere visto, perché riesce a trasmettere in modo autentico il valore educativo del percorso svolto dai ragazzi”.
La scuola che educa oltre lo studio
Questo tipo di iniziative si inserisce pienamente nello spirito dell’Open Week della Scuola Secondaria “Pitagora”, in quanto rappresenta una testimonianza concreta di una scuola che educa non solo attraverso lo studio, ma anche attraverso esperienze reali, coinvolgenti e profondamente formative.


