L’anfiteatro sul mare: terminato il campo estivo nella fattoria didattica di Vibo Valentia

Tre settimane di immersione nella natura hanno avvicinato i bambini alla flora e alla fauna locale

Ci sarà un motivo, se nei Paesi più avanzati del mondo risulta essere una prassi la prescrizione medica di attività all’aria aperta e a stretto contatto con la natura. Dosi di natura per alleviare i sintomi di quasi tutte le patologie, intervenendo così direttamente sulla rimozione delle cause.

Gli studi sono concordi nell’assegnare al verde il miglioramento del nostro benessere: basta avvicinarsi a una pianta e in un paio di secondi il livello di stress si azzera totalmente. Alla popolazione attuale, abituata a vivere fra quattro mura e a respirare l’inquinamento indoor, sembra un fatto inaudito; ma è il meccanismo con cui funzioniamo da milioni di anni. La natura – o meglio “il resto della natura”, essendone noi parte integrante – regola i nostri cicli biologici e contiene in sé i rimedi alle difficoltà che possiamo incontrare.

Gli studi sono concordi nell’assegnare al verde il miglioramento del nostro benessere: basta avvicinarsi a una pianta e in un paio di secondi il livello di stress si azzera totalmente. Alla popolazione attuale, abituata a vivere fra quattro mura e a respirare l’inquinamento indoor, sembra un fatto inaudito; ma è il meccanismo con cui funzioniamo da milioni di anni. La natura – o meglio “il resto della natura”, essendone noi parte integrante – regola i nostri cicli biologici e contiene in sé i rimedi alle difficoltà che possiamo incontrare.

Le bambine e i bambini fra i cinque e i dieci anni, venticinque in totale, che hanno preso parte al campo estivo del progetto ‘Insieme si può’, tutto questo lo hanno esperito sulla propria pelle. Nel vero senso della parola.

In tre settimane ogni loro senso è stato coinvolto nel contatto con gli animali e i vegetali: la vista su un panorama da cartolina, il suono dei versi dalle stalle e dei canti in cima agli alberi, i forti profumi della terra, il tatto nelle pietanze da preparare, il sapore di cibi tradizionali dimenticati, la cocente temperatura dell’estate in campagna, l’equilibrio da allenare in giochi non virtuali…

Il progetto, finanziato dall’Unione Europea con il fondo ‘NextGenerationEu’ e sostenuto dall’allora Agenzia per la coesione territoriale, si muove a Vibo Valentia avendo il Comune e l’Istituto Comprensivo Primo Circolo come partner istituzionali. Capofila è la società cooperativa sociale del centro diurno Guardo Oltre, in una proficua collaborazione con la società cooperativa sociale Calabria Futura e l’associazione di volontariato La Goccia, che dal 2012 coopera con l’azienda agricola Junceum, sita a due passi dal centro e sede di una fattoria didattica e sociale presa a esempio nell’intero Stivale.

Gli individui toccati dall’iniziativa sono i minori in condizione di povertà educativa – qualunque essa sia – e più di una decina sono gli interventi messi in cantiere dal 2023. Il personale opportunamente qualificato ha guidato l’esperienza del campo nei sei ettari disponibili, suddivisi in aree attrezzate e orti stagionali.

I laboratori proposti sono stati progettati con la finalità di raggiungere obiettivi educativi ben configurati, calandoli nelle situazioni personali e familiari. Scorrazzare su e giù, tra la raccolta delle uova e una pettinata agli asinelli, trasforma un luogo classicamente dedito all’agricoltura in centro che fornisce servizi utili alla comunità.

È l’agricoltura sociale, occasione di riscatto e valorizzazione per chi si trova in condizioni di disagio, fosse anche temporaneo. Quegli animali, allevati principalmente per finalità terapeutiche, hanno permesso alle e ai fanciulli di riportare la quotidianità a una dimensione più naturale e meno costruita. Di fronte a tempi da noi indipendenti, di fronte a esigenze intuibili con la sola sensibilità, le presunte diversità si abbattono all’istante e si recupera la consapevolezza di una caducità altrimenti sommessa.

Serve poco per riavvicinarsi alle proprie radici: la sorpresa nei loro occhi contagiava di entusiasmo, sporcandosi le mani ma non nella sporcizia. Colpisce la smisurata cura riscontrabile in ogni punto della tenuta, l’arte del bello si apprezza persino negli angoli più intimi.

Le statistiche mostrano una verità spaventosa: chi frequenta la scuola trascorre giornalmente meno minuti fuori casa rispetto a chi sconta una pena in carcere; minuti comunque non di qualità. Non è consuetudinaria la fortuna di ritrovarsi in città un ambiente così ameno e ridente: amiamolo.

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