L’inaugurazione delle Centrali operative territoriali (Cot) di Nicotera e Pizzo viene salutata positivamente dagli utenti sanitari del Vibonese che dal prossimo 15 settembre, in caso di necessità, potranno avere a disposizione una struttura in grado di prenderli in carico, assisterli e indirizzarli verso ambulatori specialistici, laboratori, ospedali, case di comunità, rete emergenza urgenza.
A spiegare l’importanza delle Centrali operative territoriali, a margine della cerimonia inaugurale di Nicotera, sono stati il dottor Salvatore Braghò, direttore sanitario Asp, e l’ing. Angela Spanti, responsabile informatico dell’Azienda sanitaria. Entrambi, seppur con linguaggi diversi, hanno fornito un quadro chiaro del lavoro che la Cot dovrà fare, 7 giorni su 7, h12, per liberare ogni paziente e, in particolare, i soggetti più deboli, dalle difficoltà create dall’approccio sempre problematico alla rete di assistenza territoriale.
L’auspicio è che, al momento dell’entrata in funzione delle Cot di Nicotera e Pizzo, la rete sanitaria vibonese sia in condizione di garantire a entrambe le strutture tutto il necessario per poter operare al meglio a cominciare da apparecchiature, collegamenti informatici per la telemedicina, posti letti per eventuali ricoveri, laboratori attrezzati di tutto punto, organici al completo.
A spiegare l’importanza delle Centrali operative territoriali, a margine della cerimonia inaugurale di Nicotera, sono stati il dottor Salvatore Braghò, direttore sanitario Asp, e l’ing. Angela Spanti, responsabile informatico dell’Azienda sanitaria. Entrambi, seppur con linguaggi diversi, hanno fornito un quadro chiaro del lavoro che la Cot dovrà fare, 7 giorni su 7, h12, per liberare ogni paziente e, in particolare, i soggetti più deboli, dalle difficoltà create dall’approccio sempre problematico alla rete di assistenza territoriale.
L’auspicio è che, al momento dell’entrata in funzione delle Cot di Nicotera e Pizzo, la rete sanitaria vibonese sia in condizione di garantire a entrambe le strutture tutto il necessario per poter operare al meglio a cominciare da apparecchiature, collegamenti informatici per la telemedicina, posti letti per eventuali ricoveri, laboratori attrezzati di tutto punto, organici al completo.
Fra circa un mese, in sostanza, le Centrali dovranno cominciare a operare in piena sintonia con territorio, Asp, ospedali, ambulatori specialistici e laboratori, ma tutti questi punti di erogazione servizi per la salute dovranno essere in condizione di dare risposte adeguate ad ogni esigenza. Dovessero emergere carenze di rilevante importanza nella rete sanitaria, ci troveremmo di fronte all’ennesimo fallimento organizzativo e ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità.