Sapore, tradizioni, futuro. Quando eroine ed eroi del passato trovano momenti di confronto con chi è erede di tanto lavoro e tanta fatica, a profittarne è l’interezza della comunità quand’anche non ne avesse la coscienza.
La libraia Stefania Mobilio, con l’acutezza che la caratterizza, ha saputo cogliere l’occasione della ventura kermesse ‘Vicoli divini’ per offrire alla popolazione una serata di approfondimento su un prodotto d’eccellenza delle nostre tavole.
La libraia Stefania Mobilio, con l’acutezza che la caratterizza, ha saputo cogliere l’occasione della ventura kermesse ‘Vicoli divini’ per offrire alla popolazione una serata di approfondimento su un prodotto d’eccellenza delle nostre tavole.
L’evento annuale, organizzato dall’associazione vibonese Saturnalia e supportato dal Comune di Vibo Valentia e dal Gruppo di Azione Locale Terre Vibonesi, è giunto all’ottava edizione e si costituisce quale appuntamento fisso per la Calabria: un lungo percorso enologico alla scoperta delle eccellenze vinicole, unendo il vino all’arte e allo street food con concerti e performance di strada.
Lunedì 30 settembre al Mondadori Bookstore si è tenuto, in preparazione, l’unico spin-off ‘Aspettando Vicoli divini’, con la presentazione del recente libro ‘Zibibbo di Calabria. Storie di uomini e di donne’ scritto da Saveria Sesto ed edito da Rubbettino Editore, e una degustazione finale.
A inaugurare la conversazione, con i saluti e l’introduzione di rito, ci ha pensato l’avvocata Rosella Ruggiero, organizzatrice di eventi e rappresentante di Saturnalia, oltreché direttrice della kermesse.
Il compito della moderazione è stato affidato all’attrice Cristina Raffaele, responsabile di fondi europei per le migliori aziende vitivinicole italiane e ideatrice di eventi, che con interventi sempre calzanti si è dimostrata all’altezza nel tessere le fila e armonizzare i vari discorsi.
La prima disquisizione è stata quella di Vitaliano Papillo, che oltre a presiedere il Gruppo di Azione Locale Terre Vibonesi è inoltre vicepresidente nazionale dell’Ente Nazionale Confederale Assistenza Lavoratori – costituito dalla Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori – , segretario provinciale locale della medesima confederazione e componente del Sottocomitato Mezzogiorno. Egli ha evidenziato come il saggio scientifico abbia colmato una grave lacuna precedente, ragion per cui ne ha sposato immediatamente il progetto finanziandolo con il proprio gruppo di azione locale, in aggiunta al sostegno fornito da Confagricoltura Calabria e dal Gruppo di Azione Locale Basso Tirreno Reggino.
La scrittrice infatti – agronoma, enologa, membro della Commissione d’assaggio per i vini Doc Calabria, autrice di articoli divulgativi su riviste specializzate e testate giornalistiche e presidente dell’associazione L’Albero della Vite – ha condotto una ponderosa ricerca nella regione che conta più vitigni in Italia, conoscendo personalmente lavoratrici e lavoratori e censendo sul campo qualsiasi cantina produttrice di zibibbo o prodotti derivati.
Le aziende di zibibbo sono state in sala rappresentate da Giovanna Artese, che guida le Cantine Artese con fratello e marito, e Niccolò Grutteria, che conduce Grutteria Vini in onore di nonna e papà. Racconti sofferti di un ritorno alla terra improrogabile, giovani rinunciatari di rosei futuri altrove per l’orgoglio di dissotterrare le radici dall’oblio e non gettare al macero i sacrifici familiari.
Le foglie di vite dell’artista Maria Graziella Cantafio – laboratorio Ceramica Concreta – hanno impreziosito il convivio, mostrando un insolito strumento di comunicazione per i nostri vigneti. Una promozione che deve sapere di onestà e genuinità.
Siamo a un buon punto per il riconoscimento della prima Doc vibonese, concernente lo zibibbo e il magliocco canino. Così non capiterà più a Saveria di dover scioccare il pubblico in Piemonte, come accaduto a fine settembre, nello spiegare che lo zibibbo non si trova solo in Sicilia.
