L’ospedale va a casa del paziente, impiantati i primi midline a domicilio

L’iniziativa, promossa dalla direzione strategica e realizzata dal team di Anestesia e Rianimazione, punta a rafforzare l’assistenza territoriale e la continuità delle cure
asp crotone

L’Asp di Crotone ha avviato una significativa sperimentazione nell’ambito dell’assistenza territoriale, realizzando per la prima volta l’impianto di accessi venosi periferici ecoguidati midline direttamente al domicilio dei pazienti. L’iniziativa, autorizzata e sostenuta dalla Direzione strategica, guidata dal commissario straordinario Monica Calamai, ha visto l’impegno del dott. Cosco, dirigente medico anestesista-rianimatore e responsabile facente funzioni del Servizio di Anestesia e Rianimazione, e del dott. Andrea Orlando, infermiere dello stesso servizio e referente del Team accessi vascolari.

I due professionisti hanno raggiunto a domicilio pazienti selezionati che, a causa delle loro condizioni cliniche, non potevano recarsi in ospedale, garantendo loro l’impianto in totale sicurezza e sterilità. I midline consentiranno la prosecuzione delle terapie in maniera continuativa, evitando interruzioni e ricoveri non necessari.

I due professionisti hanno raggiunto a domicilio pazienti selezionati che, a causa delle loro condizioni cliniche, non potevano recarsi in ospedale, garantendo loro l’impianto in totale sicurezza e sterilità. I midline consentiranno la prosecuzione delle terapie in maniera continuativa, evitando interruzioni e ricoveri non necessari.

Ospedale e territorio

Questa azione sperimentale segna un importante passo in avanti verso un modello di cura sempre più integrato tra ospedale e territorio, in linea con i principi di prossimità e continuità assistenziale. L’Asp di Crotone intende così rispondere con professionalità e innovazione ai bisogni dei pazienti più fragili, portando direttamente a casa loro tecnologie e competenze avanzate. La Direzione strategica esprime apprezzamento per il lavoro svolto dai professionisti coinvolti e auspica che tale esperienza possa costituire la base per lo sviluppo di un servizio strutturato di accessi vascolari, pienamente integrato nella rete ospedaliera e territoriale.

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