Quello che nella sanità calabrese non manca sono i commissari. Per il resto, per dirla come Davide Tavenise, consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, “manca tutto”. Tavernise è lo stesso che si è preso la briga di andare a scovare tutti i cosiddetti imboscati nelle Asp e nelle Aziende ospedaliere della Calabria, non facendo nulla di eccezionale, ma solo quello che avrebbe potuto, ancora più facilmente, fare il commissario alla sanità, Roberto Occhiuto.
Lo studio di Tavernise
Lo studio di Tavernise
Un lavoro certosino che, tuttavia, è stato tenuto nel cassetto. Mentre negli negli ospedali la carenza di sanitari continua a condizionare pesantemente la qualità dell’assistenza e da Cuba continuano a sbarcare medici che con tutte le difficoltà di questo mondo fanno quello che possono. Ma oggi Tavernise apre un altro scenario, anche se lo fa con garbo e in maniera quasi sommessa, mentre i calabresi sono sempre più disperati per non dire rassegnati.
“Non è polemica politica, ma una constatazione che deriva direttamente dallo studio delle carte. L’ultima risposta alla mia interrogazione – osserva il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle -, quella relativa alla mancata spesa dei fondi relativi al “Programma di ammodernamento tecnologico” (deliberazione Cipe n. 51 del 24/07/2019 cui ha fatto seguito il Dca n. 5 del 31/01/2022), conferma le mie parole e mostra un paradosso tutto calabrese”.
Ammodernamento tecnologico
Nell’interrogazione – ricorda Tavernise – ho chiesto di sapere come mai degli 86 milioni di euro a disposizione della Regione Calabria dal 2022 al momento risulta speso solo il 38,28% dei fondi, ossia solo 33 milioni su 53 ancora disponibili. Si tratta di fondi destinati all’ammodernamento tecnologico dei nostri presidi sanitari, per acquistare Tac, Pet-Tac, Risonanze Magnetiche, Mammografi, Angiografi, e quant’altro serve nei nostri ospedali per dare risposte ai bisogni dei nostri cittadini che ancora oggi preferiscono andare a curarsi fuori regione, facendo lievitare la spesa sanitaria, piuttosto che mettere piede in un ospedale calabrese.
Dalla risposta alla mia interrogazione si scopre che attualmente sono stati acquistati solo 40 macchinari sugli 85 previsti, di cui 2 ancora devono arrivare”.
Collaudate solo sette macchine
Sulla scorta di questi elementi, il consigliere regionael rileva che “di queste 40 apparecchiature, che poi sono 38, ne sono state collaudate e risultato effettivamente funzionati solo 7. Mentre 45 macchinari non sono stati ancora comprati e, tra le righe, non esiste un cronoprogramma degli acquisti certo e preciso”.
Il quadro è desolante. Manca un’azione politica forte e decisa nella risoluzione dei problemi. “Dopo oltre 5 anni di governo delle destre in Regione non ci possono più essere scuse. Il commissario ad acta, ossia il presidente della Giunta regionale, non può più fare chiacchiere da bar sui social ma deve assumersi specifiche responsabilità sui ritardi e sulla mancanza di programmazione che caratterizza la gestione della sanità calabrese, posto che la classe dirigente è stata scelta dalla maggioranza e non dalla minoranza”.