Manovra 2026, il Pd all’attacco: governo anti-meridionalista. Sud e Calabria abbandonati

A Reggio il responsabile Economia del Pd, Antonio Misiani, e il segretario regionale Nicola Irto denunciano l’"inadeguatezza" della legge di Bilancio 2026, accusando il governo Meloni di penalizzare il Mezzogiorno con tagli a investimenti, Pnrr e Fondo sviluppo e coesione

La manovra finanziaria del Governo per il 2026 è del tutto inadeguata ad affrontare i nodi che il Paese ha di fronte”. A dirlo il responsabile nazionale Economia del Partito democratico, il senatore Antonio Misiani, intervenendo a Reggio Calabria, all’iniziativa “Gli emendamenti del Pd per difendere il Sud e l’Italia”, organizzato dalla segreteria regionale del Pd, con Nicola Irto secondo il quale “con i nostri emendamenti difendiamo il Sud e la Calabria da una Manovra piena di ingiustizie”.

“Non rilancerà la crescita, non rilancerà i consumi, avrà, addirittura, un effetto depressivo sugli investimenti” ha detto ancora Misiani, definendo il Mezzogiorno “grande assente di questa manovra, che arriva dopo anni in cui il Sud è stato apertamente sacrificato. Questo è il governo che ha promosso l’autonomia differenziata, che ha praticamente azzerato il Fondo perequativo infrastrutturale e che ha bloccato le contribuzioni sud”.

“Non rilancerà la crescita, non rilancerà i consumi, avrà, addirittura, un effetto depressivo sugli investimenti” ha detto ancora Misiani, definendo il Mezzogiorno “grande assente di questa manovra, che arriva dopo anni in cui il Sud è stato apertamente sacrificato. Questo è il governo che ha promosso l’autonomia differenziata, che ha praticamente azzerato il Fondo perequativo infrastrutturale e che ha bloccato le contribuzioni sud”.

Governo anti-meridionalista

“In questa legge di Bilancio – ha sostenuto ancora – il governo Meloni si conferma il più anti-meridionalista della storia, taglia di 2,4 mld il Fondo sviluppo e coesione, de-finanzia il Pnrr e togliendo risorse per gli investimenti anche nel Mezzogiorno. Noi solleveremo questi problemi e presenteremo gli emendamenti del Partito democratico sui temi nazionali che naturalmente hanno impatto anche nel Mezzogiorno e per la Calabria e poi su nodi specifici di questo territorio che ha grande bisogno di sostegno”.

Irto ha parlato delle proposte emendative del Pd “ad una manovra che è riuscita a mettere d’accordo sulla sua inconsistenza sindacato, Confindustria, associazioni di categoria. Una manovra ‘piccola’, che non investe sulla scuola, nell’Università – ha aggiunto il segretario regionale Pd – che non dà nessuna risposta sulla sanità, e nulla per le imprese che voglio aprire ai mercati internazionali o innovarsi”.

Fermare questa deriva

“Ci siamo presi l’onere di fare un grande lavoro emendativo – ha spiegato Irto – sui temi principali di questa manovra. Tutti i nostri emendamenti servono a fermare questa deriva e a rimettere al centro le persone, il lavoro, il diritto alla casa, la transizione ecologica e le infrastrutture strategiche per la Calabria”. Irto ha ricordato gli emendamenti per il diritto alla casa, con il raddoppio delle detrazioni per gli affitti dell’abitazione principale e la proroga del bonus prima casa under 36 fino al 2028, il sostegno delle aree interne calabresi, gli interventi sulle infrastrutture calabresi, il trasporto pubblico locale e il “blocco dei tagli governativi ai programmi del Mit su strade, ferrovia, navigazione e mobilità locale”. (Ansa)

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