Maria Chindamo, l’imputato lascerà il carcere per essere curato all’ospedale Pugliese

La Procura ha dato il via libera al trasferimento. Salvatore Ascone si trova attualmente detenuto nella Casa circondariale di Secondigliano

L’imputato lascerà il carcere di Secondigliano per essere trasferito all’ospedale Pugliese di Catanzaro dove potrà essere curato, stante le sue precarie condizioni di salute. E’  quanto emerso nella prima udienza a carico di Salvatore Ascone, di Limbadi, coinvolto insieme ad altri nell’omicidio di Maria Chindamo, l’imprenditrice di Laureana di Borrello scomparsa la mattina del 6 maggio 2016 davanti all’ingresso della sua azienda agricola in località Montalto di Limbadi.

Difeso dagli avvocati Salvatore Staiano e Antonio Caruso, Ascone potrà arrivare all’ospedale Pugliese entro pochi giorni. La  Procura antimafia, che ieri davanti alla Corte d’Assise era rappresentata dal pm Anna Maria Frustaci, ha fatto sapere di avere già dato il suo nulla osta per il trasferimento.

Difeso dagli avvocati Salvatore Staiano e Antonio Caruso, Ascone potrà arrivare all’ospedale Pugliese entro pochi giorni. La  Procura antimafia, che ieri davanti alla Corte d’Assise era rappresentata dal pm Anna Maria Frustaci, ha fatto sapere di avere già dato il suo nulla osta per il trasferimento.

 L’ultima parola spetta ora alla Corte d’Assise presieduta da Vincenzo Forciniti. L’avvocato Nicodemo Gentile ha annunciato di aver assunto ufficialmente la difesa della famiglia Chindamo, parte civile nel processo. Il processo non subirà rallentamenti ed entrerà nel vivo fin dalla prossima udienza. Al centro del processo oltre al caso Chindamo anche l’omicidio di Angelo Antonio Corigliano che vede imputato Salvatore Pititto di Mileto.

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