Medici di base in pensione, mille cittadini senza assistenza

Nel comprensorio di Nicotera il pensionamento di due camici bianchi coglie di sorpresa tutti i loro assistiti. Il competente Ufficio del Poliambulatorio preso d'assalto tutti i giorni

Oltre mille persone senza assistenza medica. Il problema, quanto mai serio, è esploso nel comprensorio di Nicotera a seguito del pensionamento di due medici di base che ha costretto i loro 3000 assistiti a cercarsi un nuovo riferimento sanitario. E così lo spettacolo cui si assiste nei corridoi del Poliambulatorio di Nicotera è a dir poco sconcertante. Tante persone in fila davanti all’Ufficio che cura le scelte del medico, mugugni, commenti alzo zero contro il sistema sanitario e chi lo gestisce.

Il disappunto degli anziani

Poi, puntuale, esplode la rabbia di un anziano: tutti i medici di Nicotera hanno raggiunto il massimale e lui resta senza assistenza. I pochi posti liberi ancora disponibili sono collegati con medici aventi lo studio a Joppolo, Rombiolo e San Calogero, tutti comuni a più di dieci chilometri di distanza e non collegati a Nicotera dal trasporto pubblico. L’ultrasettantenne, peraltro, vive da solo e non ha un mezzo proprio. Nelle sue stesse condizioni ci sono tanti altri assistiti. Un problema che genera apprensione e che, col passare delle ore, approfondendo l’argomento, si delinea in tutta la sua gravità mettendo a nudo, ancora una volta, la scarsa attenzione che l’Asp riserva alla sanità sul territorio.

Scelte impossibili

In sintesi, negli ultimi mesi, nel comprensorio di Nicotera sono andati in pensione cinque medici di base tutti massimalisti, cioè con 1500 assistiti. In sostanza, 7500 persone si sono ritrovate nelle condizioni di cercarsi un nuovo medico. Parte di loro hanno trovato collocazione nelle liste dei pochi medici ancora non ‘massimalisti’, ma in oltre mille sono rimasti senza assistenza e stanno andando alla ricerca di una collocazione che non può arrivare anche perché il sistema non accetta inserimenti oltre il tetto dei 1500 assistiti. E così, ogni giorno, davanti alla porta dell’ufficio del Poliambulatorio nicoterese addetto alla scelta del medico si accalcano assistiti che, magari scoprendo in ritardo di essere rimasti senza assistenza, cercano in tutti i modi di trovarne una. Impresa ardua. I medici ancora in servizio a Nicotera hanno tutti raggiunto il tetto massimo e l’alternativa la si può trovare solo fuori comune.

Il ruolo dell’Aft

Una prospettiva scomoda che nessuno accetta e alla quale, temporaneamente, si cerca di rimediare rivolgendosi, in caso di necessità, al sanitario di turno dell’Aft. Sul funzionamento delle Aggregazioni funzionali territoriali, però, andrebbero fatte delle attente valutazioni da parte di chi l’ha concepite e, magari, andrebbero stilati anche i primi bilanci tra le risorse finanziarie impiegate dall’Asp e i risultati ottenuti, se non altro per cercare di capire se ci sono correttivi da apportare. Ne riparleremo. Intanto, c’è da trovare una soluzione per i mille assistiti in cerca di medico. La questione pare sia già all’attenzione del sindacato della Fimmg i cui responsabili sarebbero orientati a chiedere al commissario regionale per la sanità Roberto Occhiuto l’aumento del tetto massimo di assistiti per ogni medico portandolo da 1500 a 2000. Potrebbe essere, per il momento, la toppa giusta per tappare la falla ed evitare che la nave affondi, ma c’è poco da illudersi.

Mancanza di programmazione

Per certo, ancora una volta, la mancanza di programmazione e la tardiva individuazione delle zone carenti da parte dell’Asp produce i suoi effetti nefasti sul territorio. L’auspicio è che anche la terna commissariale che gestisce l’Asp dallo scorso ottobre (Vittorio Piscitelli, Gandolfo Miserendino e Gianluca Orlando) non si giri da un’altra parte e accenda i riflettori sulla questione, magari cercando di capire se in quanto sta succedendo ci siano delle responsabilità. E questo anche perché, nel giro di un anno, nel comprensorio di Nicotera, almeno altri quattro medici andranno a godersi la pensione, con tutto quel che ne consegue.

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