Nardodipace, l’eredità di Antonio Demasi: il sindaco comunista che seppe costruire futuro

Dal progetto “Fondo Sollievo” alla Strategia nazionale per le aree interne, il suo impegno concreto ha dato dignità e prospettiva a una comunità dimenticata. Il 4 novembre i funerali nel suo piccolo paese

Non era un politico da passerella né un amministratore di facciata. Antonio Demasi, per chi lo ha conosciuto, è stato l’uomo — il comunista — delle battaglie quotidiane: quelle fatte di incontri interminabili negli uffici regionali, di carte, di pazienza e di caparbietà. A Nardodipace, il suo nome non evoca solo la memoria di un ex sindaco, ma il simbolo di una comunità che — grazie a lui — ha imparato a non rassegnarsi.

Il progetto Fondo Sollievo

Il progetto Fondo Sollievo

“Grazie alla sua determinazione e alla capacità di dialogo con le istituzioni, ben 170 cittadini di Nardodipace hanno potuto trovare occupazione grazie al progetto comunale Fondo Sollievo”, racconta oggi Cosimo Fazio, funzionario del Comune che con Demasi ha condiviso anni di lavoro e sfide. Era un periodo difficile, segnato dalla disoccupazione e dallo spopolamento. Ma quel progetto, finanziato dalla Regione Calabria, si trasformò presto in un’occasione di rinascita: quelle persone, dopo anni di precarietà, trovarono stabilità e dignità con l’inserimento nella struttura di Calabria Verde.

Investimenti e infrastrutture

Fu un’intuizione semplice e rivoluzionaria insieme, come lo erano spesso le idee di Demasi: partire dai bisogni concreti, dare risposte immediate, costruire con pazienza il futuro. “Quell’impegno costante — ricorda ancora Fazio — è stato il motore che ha tenuto viva la nostra comunità, impedendole di arrendersi alla crisi economica e allo spopolamento”. Nel suo ultimo mandato da sindaco, Demasi riuscì a portare Nardodipace all’interno della Strategia Nazionale per le Aree Interne (Snai). Un traguardo che per un comune di montagna, isolato e povero di servizi, significava molto più che una sigla ministeriale: era il riconoscimento che anche da lì, da quel lembo di Calabria dimenticata, poteva partire un nuovo cammino di sviluppo, investimenti e infrastrutture.

L’amore per la propria terra

Lungimiranza, concretezza, amore per la propria terra: sono queste le parole che tornano più spesso nelle testimonianze di chi lo ha conosciuto. Antonio Demasi non era un uomo dei grandi discorsi, ma delle soluzioni possibili. Credeva nella politica come atto d’amore, come servizio, come dovere morale.

I funerali a Nardodipace

Martedì 4 novembre, alle ore 14.30, la sua comunità si stringerà attorno alla bara del suo sindaco, nella chiesa della Natività di Maria Vergine di Nardodipace. Sarà un addio carico di riconoscenza, ma anche di memoria viva: quella di un uomo che, in silenzio e con ostinazione, ha saputo cambiare il destino di un paese che rischiava di scomparire.

Addio ad Antonio Demasi, il sindaco che non si arrese mai all’isolamento di Nardodipace

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