’Ndrangheta e storie di resistenza, il difficile cammino lungo il percorso della legalità

L'appuntamento il 30 agosto (ore 18,30) nel giardino del Lido "La Rada" a Vibo Marina. Per l'occasione sarà assegnato il primo premio Noi di Calabria alla memoria del testimone di giustizia Nello Ruello

Storie di resistenza. Tre protagonisti della lotta alla ‘ndrangheta racconteranno venerdì 30 agosto nel giardino del lido La Rada a Vibo Marina (ore 18,30) le loro esperienze, il loro impegno, il difficile cammino lungo il percorso della legalità in un territorio dalle straordinarie bellezze, per tantissimi anni quasi ostaggio della violenza criminale e della borghesia mafiosa.

C’è un comune denominatore che lega il magistrato Marisa Manzini, don Ennio Stamile (fondatore dell’associazione di volontariato San Benedetto Abate) e l’imprenditore Francesco Cascasi, che dopo circa vent’anni di lotte contro mafiosi e burocrati funzionali ai sistemi di potere si appresta a realizzare un investimento milionario in grado di cambiare i connotati del Porto di Vibo Marina, mettendo al centro del progetto lo sviluppo turistico e la ricettività alberghiera.

C’è un comune denominatore che lega il magistrato Marisa Manzini, don Ennio Stamile (fondatore dell’associazione di volontariato San Benedetto Abate) e l’imprenditore Francesco Cascasi, che dopo circa vent’anni di lotte contro mafiosi e burocrati funzionali ai sistemi di potere si appresta a realizzare un investimento milionario in grado di cambiare i connotati del Porto di Vibo Marina, mettendo al centro del progetto lo sviluppo turistico e la ricettività alberghiera.

Il loro percorso è stato spesso ostacolato da pressioni, minacce, intimidazione. Ad aleggiare in più occasioni uomini di ‘ndrangheta, in particolare il boss Pantaleone Mancuso (detto Scarpuni) ora al carcere duro dopo condanne passate in giudicato. E’ lui, con i suoi sodali, a farsi avanti in maniera diretta e molto spesso agendo anche dietro le quinte, per provare a mettere le mani sulle società e sui progetti di Francesco Cascasi che, con coraggio, non ha mai ceduto alle pressioni neanche quando gli hanno sparato dentro la sua abitazione.

Una resistenza straordinaria che don Ennio Stamile, il prete che per parecchi anni è stato anche il referente di Libera in Calabria, e con la sua associazione volontariato gestisce a Limbadi i beni confiscati al clan Mancuso, racconta nel suo libro Nonostante tutto. Così come hanno dell’incredibile gli attacchi che il boss ha sferrato, e anche in periodi recenti, nelle aule di giustizia, al magistrato Marisa Manzini. E in questo senso il libro “Statti zitta ca parrasti assai” scritto dallo stesso magistrato descrive in maniera completa il difficile lavoro professionale che questa donna porta avanti ormai da tantissimi anni nella lotta alle cosche.

A conclusione del dibattito sarà assegnato il primo premio “Noi di Calabria” alla memoria del testimone di giustizia Nello Ruello, il fotografo vibonese che denunciò i suoi aguzzini lanciando un segnale forte in un territorio difficile ed omertoso.

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