Neuropsichiatria infantile all’anno zero, scatta la mobilitazione delle associazioni

Rubens Curia, portavoce di "Comunità competente", denuncia il quadro drammatico della situazione esistente in Calabria lamentando omissioni e ritardi

La neuropsichiatria infantile in Calabria viaggia tra inadempienze e gravi ritardi e la nostra regione è, probabilmente, l’unica a non avere una rete di Unità operative complesse ospedaliere di Neuropsichiatria Infantile e dell’ Adolescenza. A sostenerlo, in una lettera aperta indirizzata al commissario regionale per la Sanità, Roberto Occhiuto e sottoscritta da oltre 50 associazioni del settore, è Rubens Curia, portavoce di “Comunità competente”, nonchè ex direttore generale dell’Asp di Vibo.

Triste realtà

Triste realtà

Il delicato argomento era stato affrontato nello scorso novembre durante un incontro tenutosi a Reggio Calabria nella sede del Centro comunitario “Agape”. In quella sede, i lavori, coordinati dallo stesso Rubens Curia e da Mario Nasone, avevano fatto emergere un’amara realtà: a quasi tre anni da quando sono state presentate le proposte di “Comunità Competente” (febbraio 2022) al commissario Occhiuto ed al subcommissario Esposito non è stato ancora adottato alcun provvedimento mirato ad attenuare le tante sofferenze presenti sul territorio calabrese. Sempre Nella stessa occasione, il neuropsichiatra infantile Giovanni Schipani riferiva che in Calabria non esistono le Unità operative complesse ospedaliere di Npia ((la vicina Sicilia ha 31 posti letto) con la conseguenza che sia per ottenere una diagnosi sia per ricevere le terapie del caso (per esempio interventi chirurgici ortopedici negli esiti di Paralisi Cerebrali Infantili o neurochirurgici) è altissima la “migrazione sanitaria” verso altre regioni, in genere del Centro-Nord. Non a caso, infatti, nel solo 2022 si è registrata una mobilità passiva di 788 bambini.

Le carenze

Nell’incontro di Reggio, poi, è emerso anche che i servizi di Npia territoriali sono sottostimati per numero e per personale, con la conseguenza che solo un esiguo numero di minori con disturbi delle funzioni affettive e sociali o con disturbi post traumatici o di adattamento è seguito dai servizi pubblici, mentre la maggioranza delle famiglie è costretta a rivolgersi ai servizi privati, pagando così costi molto elevati. C’è di più. Anche i servizi riabilitativi, ed in particolare i Centri di riabilitazione ambulatoriale, sono molto carenti, con l’aggravante di essere distribuiti in modo disomogeneo nel territorio metropolitano, con alcune zone, come la Locride, particolarmente scoperte. Da tutto ciò scaturisce un’altra amara realtà. “Mediamente – spiega Rubens Curia – sono circa 1000, solo nell’Asp di Reggio Calabria, i bambini che restano appesi alla lista d’attesa per 24/36 mesi e ciò rende vano ogni discorso sull’appropriatezza degli interventi essendo, la precocità della presa in carico, il fattore più importante per garantire l’efficacia e la qualità degli interventi riabilitativi”.

Rubens Curia

Troppa disattenzione

Il portavoce di “Comunità Competente”snocciola anche altri dati meritevoli di attenzione. “Il presidente Occhiuto – rimarca – ha deliberato un dca che prevedeva l’attivazione, presso l’Azienda ospedaliera universitaria Dulbecco, di una Unità operativa complessa con 12 posti e due presidi al Gom di Reggio e all’Annunziata di Cosenza. Inoltre – prosegue – è stata prevista, all’interno della Rete territoriale, l’attivazione di tre comunità sanitarie riabilitative a Reggio, Catanzaro e Cosenza. Tutte e due le disposizioni sono state disattese nonostante la Regione abbia avuto una premialità di sessanta milioni per la rete ospedaliera con previsione di altrettante risorse nella fase successiva”. Tanta disattenzione verso un problema importante come quello della Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza non ha fatto altro che aggravare una situazione di per sé abbastanza critica.

Mobilità passiva

“La mancanza di interventi – rimarca Rubens Curia – ha contribuito ad acuire i disagi dei minori e delle loro famiglie e di istituzioni come i Tribunali per i minorenni e i Servizi di giustizia minorile impossibilitati ad intervenire in mancanza di servizi di supporto. Situazione gravissima che ha già provocato episodi di autolesionismo e di comportamenti violenti di minori collocati in comunità che non dispongono dei requisiti professionali per intervenire adeguatamente”. E siccome i “guai” non camminano mai da soli, “altro danno – continua Curia – è l’aumento esponenziale della spesa regionale per gli interventi ed i ricoveri fatti fuori regione: oltre 1 milione di euro per la mobilità passiva nel 2022 per i ricoveri fuori Regione”.

Le richieste

Di fronte al quadro drammatico che ne viene fuori, “Comunità competente” e altre 52 associazioni facenti parte della rete e operative sull’intero territorio calabrese, rinnovano al commissario Occhiuto la richiesta che: si istituisca, da parte della Commissaria Straordinaria, la Uoc di Neuropsichiatria Infantile presso la Aou Dulbecco e di conseguenza le due Uo presso le A.A.O.O di Cosenza e Reggio Calabria, come stabilito dal Programma Operativo Regionale nel novembre 2022; si attivino le tre Comunità sanitarie riabilitative definendo i requisiti strutturali ed organizzativi e procedendo all’accreditamento dei relativi servizi, tenuto conto anche delle diffide inviate al Dipartimento Tutela della Salute; si assuma il personale mancante per le Asp e le Aziende Ospedaliere utilizzando, anche, le graduatorie vigenti.

Basta “melina”

Lapidarie le conclusioni e le richieste finali. “Ulteriori ritardi da parte del management della Dulbecco e della Regione – ribadiscono Curia ed i responsabili di tutte le associazioni del settore – non possono essere più tollerati. Riteniamo, peraltro, che su questa importante e delicata problematica, che coinvolge i nostri bambini, l’articolo 32 della Costituzione non sia stato attuato. Per tale motivo, chiediamo, con urgenza, al presidente Occhiuto ed alla Struttura commissariale che si attivino in merito superando le resistenze ed i muri di gomma che ci sono stati nell’applicazione del Programma operativo approvato con un Dca del novembre 2022. Chiediamo, inoltre, un incontro che ponga fine a questa lunga “melina” e, contestualmente, diamo il via, insieme alle famiglie interessate, ad una mobilitazione per informare, con cadenza mensile, tutta la cittadinanza dello stato di avanzamento degli impegni che saranno assunti”.

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