Occhiuto si dimette ma si ricandida, Bruni (Pd): atto che certifica il fallimento, non l’inizio di una fase nuova

La consigliera regionale del Partito democratico sostiene che la manovra del presidente è solo una cortina fumogena per nascondere i problemi della Calabria

Le dimissioni annunciate del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, seguite dalla sua intenzione di ricandidarsi alle prossime elezioni regionali, accendono la miccia dello scontro politico. Tra le voci più critiche, quella della consigliera regionale del Partito democratico, Amalia Bruni, che bolla la scelta del governatore come “assurda” e “strumentale”.

Fallimento nella sanità

Fallimento nella sanità

“Le dimissioni lampo di Occhiuto sarebbero anche legittime e perfino condivisibili – afferma Bruni – se non fossero seguite dalla decisione di ripresentarsi alle urne. In questo modo, invece di aprire una fase nuova, si certifica il totale fallimento della sua gestione, soprattutto in materia di sanità regionale”.

Emergenze oscurate

La sanità, infatti, è il cuore della denuncia della consigliera dem. Secondo Bruni, l’attenzione mediatica e politica spostata sulle imminenti elezioni sta oscurando le reali emergenze che investono la vita quotidiana dei calabresi: “Le nostre interrogazioni sul sistema sanitario, ormai al collasso, rischiano di essere accantonate o eluse solo perché scomode. Parliamo di problemi drammatici e concreti: liste d’attesa interminabili, ospedali in affanno, carenza cronica di personale, territori privi di servizi essenziali”.

Critiche a tutto campo

Ma le accuse non si fermano alla gestione sanitaria. Bruni allarga il perimetro della critica e punta il dito contro l’atteggiamento del Consiglio regionale anche su questioni di portata internazionale: “La nostra mozione per il riconoscimento dello Stato di Palestina – aggiunge – verrà volontariamente messa da parte, seguendo la vergognosa linea politica del governo Meloni. In Calabria si evita di affrontare i temi della giustizia e dei diritti umani quando questi non sono allineati con le scelte dell’esecutivo nazionale”.

Una cortina fumogena

Per la consigliera democratica, siamo di fronte a una vera e propria operazione politica mirata a spostare l’attenzione pubblica: “Si sta usando la campagna elettorale come una gigantesca cortina fumogena per coprire responsabilità e mancanze. Il Consiglio regionale deve restare un luogo di confronto e di decisione sui problemi reali dei cittadini, non un’arena di autopromozione politica”.

Necessarie risposte urgenti

Bruni conclude assicurando che il suo impegno e quello del gruppo Pd non verrà meno: “Continueremo a portare avanti le nostre battaglie, dentro e fuori l’aula, perché la Calabria ha bisogno di risposte urgenti, non di slogan e ricandidature che servono solo a perpetuare lo status quo”.

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