In peggioramento le performance ambientali delle città capoluogo di provincia calabresi. Lo attesta la nuova classifica stilata da Ecosistema Urbano 2024, il rapporto di Legambiente realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore.
In discesa rispetto all’anno precedente tutte e cinque le principali città anche se Cosenza riesce a rimanere nelle prime 20 posizioni, collocandosi al 13esimo posto. In coda alla classifica nazionale si posizionano Catanzaro 99/esima, Vibo Valentia 101/esima, Crotone 104/esima e Reggio Calabria 105/esima, e penultima.
In discesa rispetto all’anno precedente tutte e cinque le principali città anche se Cosenza riesce a rimanere nelle prime 20 posizioni, collocandosi al 13esimo posto. In coda alla classifica nazionale si posizionano Catanzaro 99/esima, Vibo Valentia 101/esima, Crotone 104/esima e Reggio Calabria 105/esima, e penultima.
Spicca in negativo, secondo il report, la performance di Catanzaro che registra un calo di oltre 30 posizioni soprattutto a causa degli altissimi consumi idrici (280 litri pro capite al giorno) e le perdite di rete (viene dispersa la metà dell’acqua immessa) oltre all’elevato consumo di suolo non proporzionato alle effettive necessità abitative ed alle carenze nella mobilità sostenibile. Cosenza, Vibo Valentia e Reggio Calabri perdono ognuna 6 posizioni, mentre Crotone scende di 4 posizioni.
“Un elemento di penalizzazione – afferma la presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta – è sicuramente costituito dalla mancanza dei dati Arpa regionali sul monitoraggio della qualità dell’aria, già da noi denunciata, che non consente di avere dati reali e che comporta un grave vulnus per la tutela della salute dei calabresi, oltre ad esporre la Regione al rischio dell’ennesima procedura di infrazione comunitaria”.
“Ben 4 dei 5 capoluoghi della nostra regione – aggiunge Parretta -.si trovano nella parte finale della graduatoria nazionale con Reggio Calabria addirittura penultima. Tutte le città capoluogo calabresi arretrano rispetto alle valutazioni dello scorso anno. I dati sono complessivamente negativi per quanto riguarda la gestione ed il consumo della risorsa acqua, il ciclo dei rifiuti, la mobilità, il consumo di suolo, l’ambiente urbano e le energie rinnovabili. Le città calabresi sono ben lontane dall’essere “ambientalmente sostenibili”, socialmente accoglienti e sicure. La nostra regione si dimostra, purtroppo, impreparata davanti alla grande sfida della transizione ecologica, resa ancora più urgente dalla gravità della crisi climatica”. (Ansa)