Se gli indicatori economici e di natura sociale colano a picco le conseguenze non possono che essere quelle che emergono dai dati Eurostat, la cosiddetta enciclopedia delle statistiche, gestita dalla Commissione europea.
Dati allarmanti
Dati allarmanti
E per la Calabria anche in questo caso sono dolori perché conquista un triste primato che fotografa un territorio in ginocchio in cui le persone a rischio di esclusione sociale sono il 48,6%. Dati agghiaccianti confermati dall’analisi incrociata dei dati dell’Eurostat e della Caritas nazionale. Se a questi si aggiungono i numeri de Il Sole 24 ore sulla qualità della vita la preoccupazione aumenta.
La Chiesa in prima linea
Nella settimana in cui ricorre l’ottava edizione della giornata mondiale dei poveri istituita da Papa Francesco la Chiesa da sempre in prima linea nell’assistenza agli ultimi si prepara a presentare i dati di un tessuto socio economico sempre più disgregato. Si tratta di una rapporto che evidenzia come in Italia, l’area che ha maggiore difficoltà sia proprio quella del Mezzogiorno.
Una vergogna sociale
La Calabria, prima per dato negativo, è seguita dalla Campania con una percentuale del 44,4% e dalla Sicilia con il 41,4%. A seguire, seppure con una percentuale più bassa di circa una decina di punti, l’altra isola maggiore, la Sardegna con il 32,9%, poi la Puglia con il 32,2% e l’Abruzzo con il 28,6%.
Percentuali ancora più preoccupanti se si pensa che l’assenza totale di servizi, di iniziative, di centri di ascolto non fanno altro che appesantire una realtà sociale disgregata.