Presunta incompatibilità di un assessore, Scuglia chiarisce: operato limpido e fondato

Il segretario generale risponde alle polemiche, annunciando un ulteriore approfondimento con il Ministero degli Interni

Il segretario generale del Comune di Vibo Valentia, Domenico Libero Scuglia, ha risposto con una comunicazione ufficiale in merito alle recenti dichiarazioni e all’interrogazione presentata durante il “question time”, relative a un’eventuale incompatibilità di una figura istituzionale. Sollecitato dal sindaco per una verifica accurata, Scuglia ha voluto fare chiarezza sulla questione.

Nel suo intervento, il segretario ha sottolineato la “piena competenza del Consiglio comunale”, ribadendo che quest’ultimo è l’organo sovrano in materia di ineleggibilità e incompatibilità degli eletti. “Ferma restando la piena competenza del Consiglio comunale che rimane organo sovrano in materia di ineleggibilità e incompatibilità degli eletti; considerato dunque tale iniziale vaglio e considerata l’articolata e veritiera autodichiarazione degli eletti al momento della proclamazione”, ha spiegato Scuglia.

La questione, come sottolineato dal segretario, è giuridicamente e proceduralmente complessa, e ha coinvolto anche gli uffici amministrativi comunali. Tuttavia, pur nell’incertezza che ha circondato la vicenda, Scuglia ha voluto ribadire che l’operato dell’amministrazione è stato “limpido e fondato”. Per evitare ulteriori illazioni e incertezze, ha aggiunto che sarà inoltrato uno specifico quesito al Ministero degli Interni per un approfondimento.

“Ritengo doveroso quanto utile, allo scopo di levare ogni incertezza e ogni ulteriore illazione su eventuali e non provate manchevolezze, anche mediante un approfondimento tramite l’inoltro di uno specifico quesito relativo al caso di specie, al competente Ufficio del Ministero degli Interni”, ha dichiarato Scuglia.

Infine, il segretario ha confermato che al termine di questa verifica, si riterrà di essere in possesso di un “ulteriore elemento che rileverà a supporto dell’operato fin qui seguito”, un operato che, ha sottolineato, “al momento confermo”. In un deciso intervento, ha anche smentito “categoricamente” la possibilità che possa essere sollevata una questione di validità degli atti emessi, “per assoluta mancanza di presupposti giuridici”.

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